Bibliografia e note per gli articoli dello Strand
Sir Arthur Conan Doyle, "L'infallibile Sherlock Holmes". I quattro romanzi e dodici racconti (Traduzione italiana di Maria Gallone), Ed. Arnoldo Mondadori, Verona 1971.
Sir Arthur Conan Doyle, "Le ultime awenture dell'infallibile Sherlock Holmes" (Traduzione italiana di Maria Gallone), Ed. Arnoldo Mondadori, Verona 1971.
Sir Arthur Conan Voyle, "The Return of Sherlock Holmes" (Illustrated by Frederic Dorr Steele), Michael O'Mara Books Limited, London 1987.
Sir Arthur Conan Doyle, "Le ultime avventure di Sherlock Holmes" (Traduzione italiana di P. G. Jansen e di G. Prampolini), Gialli Economici Mondadori, Ed. Arnoldo Mondadori, Verona 1934.
William S. Baring-Gould, "Sherlock Holmes of Baker Street", Clarkson and Potter, New York 1962.
John Gardner, "Moriarty è vivo" (Titolo originale: "The Return of Moriarty", London 1974), Ed. Sonzogno, Milano 1976.
John Gardner, "Moriarty and the Real Underworld" (1976), in: "The New Adventures of Sherlock Holmes". Original Stories by: Stephen King, Joyce Harrington, Jon Lellenberg, Loren D. Estleman, Edward D. Hoch, John Gardner, Barry Jones, John Lutz, Gary Alan Ruse, Michael Harrison, Dorothy S. Hughes, Jon L. Breen, Michael Gilbert, Stuart Kaminsky, Edward Wellen, Lillian de la Torre, Peter Lovesey, Edited by Martin Harry Greenberg and Carol-Lynn Rossel Waugh, Arlington Books Ltd. 15-17 King Street, St. James's London SW1, 1990, pp. 335-342.
Michael & Mollie Hardwick, "Vita privata di Sherlock Holmes" (Titolo originale: "The Private Life of Sherlock Holmes". Traduzione italiana di Alda Palmieri Carabelli), Ed. Sonzogno, Milano l974.
Michael Hardwick, "Prisoner of the Devil", Pinnacle Books, Windsor Publishing Corp., New York 1979.
Michael Hardwick, "Sherlock Holmes: My Life and Crimes", London 1984.
Alexis Lecaye, "Marx & Sherlock Holmes" (Titolo originale: "Marx et Sherlock Holmes", librairie Arlhènle Layard, Paris 1980, Traduzione italiana di Carla Maggiori), Ed. Lucarini, Roma 1987.
René Réouven, "L'Assassin du Boulevard", Editions Denoel 1985.
René Réouven, "I passatempi di Sherlock Holmes" (Titolo originale: "Les passe-temps de Sherlock Holmes", Editions Denoel 1989. Traduzione italiana di Mario Morelli. Prefazione di Oreste del Buono), Ed. Libreria del Giallo, Milano 1990.
John R. Watson, "30 Duke Street, La penultima avventura di Sherlock Holmes", Ed. Rosa & Nero, Milano 1987.
Alan Arnold, "Piramide di paura. La prima avventura del giovane Sherlock Holmes" (Titolo originale: "Young Sherlock Holmes", traduzione italiana di Roberta Rambelli), Ed. Longanesi & C., Milano.
Sergio Kraisky, "Sherlock Holmes e il banchiere italiano ucciso a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri", Casa Editrice Liber Internazionale, Pavia 1995
Joyce Lussu, "Sherlock Holmes, Anarchici e siluri" (1a Edizione, Ancona 1982), Ed. Biblioteca del Vascello, Roma 1995.
Jo Soares, "Un samba per Sherlock Holmes" (Titolo originale: "Xango de Baker Street", 1995. Traduzione italiana di Daniela Ferioli), Ed. Giulio Einaudi S.p.A., Torino 1996.
Omar Vidolbo, "Sherlock Holmes a Venezia" (Titolo originale: "Sherlock Holmes in Venice". Traduzione italiana di Giorgio Nidrag), Editoria Universitaria, Venezia 1994.
"Il fantasma di Sherlock Holmes", Convegno per il Centenario,
Firenze Venerdì 19 - Sabato 20 Giugno 1987, con il patrocinio dell'Assessorato alla
Cultura del Comune di Firenze e del British Consulate of Florence. Realizzazione:
"Uno studio in Holmes" con la collaborazione del Mystfest 1987, Edizioni di Uno
Studio in Holmes (a cura di Stefano Guerra, Roma 1988).
1 Anche in alcuni lavori apocrifi si trovano spunti
sull'attività internazionale di Holmes. Tra gli altri:
John R. Watson (omonimo e non parente di John H. Watson), "30 Duke Street La
penultima avventura di Sherlock Holmes" Ed. Rosa & Nero, Milano 1987.
Sergio Kraisky, "Il misterioso caso del banchiere Fertonani" in:, "Sherlock
Holmes e il banchiere italiano ucciso a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri", Casa
Editrice Liber Internazionale, Pavia 1995.
René Réouven, "L'improvvisa morte del Cardinale Tosca", in:"I passatempi
di Sherlock Holmes" (Titolo originale: "Les passe-temps de Sherlock
Holmes", Editions Denoel 1989. Traduzione italiana di Mario Morelli. Prefazione di
Oreste del Buono), Ed. Libreria del Giallo, Milano 1990, pp. 79-130.
Joyce Lussu, "Sherlock Holmes, Anarchici e siluri" (la Edizione, Ancona 1982),
Ed. Biblioteca del Vascello, Roma 1995.
2 Cfr. anche il già citato apocrifo di John R. Watson, "30 Duke Street. La penultima avventura di Sherlock Holmes" pg 64. (In appendice: Sir Arthur Conan Doyle, "L'ultimo saluto", Agosto 1914), Ed. Rosa & Nero, Milano 1987.
3 Centro del Sudan, nella provincia dell'Alto Nilo, a 65 km a NE di Malakal, sulla sinistra del Nilo Bianco. La località è nota soprattutto per il famoso incidente avvenutovi fra Francesi e Inglesi. Occupata dapprima dagli Egiziani nel 1865 e poi caduta nelle mani dei Madhisti nel 1882-1884, il 10 Luglio 1898 la località veniva occupata in nome della Francia dall'esploratore francese e Ufficiale di fanteria marina Maggiore Jean-Baptiste Marchand (1863-1934), alla testa d'una spedizione militare costituita da 150 Senegalesi, provenienti dal Sudan centrale. Tale atto, giustificato dal fatto che la sfera d'influenza della Francia nel Sudan centrale a nord-est della Nigeria era mal delimitata, veniva ad attraversare i disegni inglesi nel Sudan orientale (che stava per essere liberato da nord nella lotta vittoriosa di conquista anglo-egiziana contro l'occupazione Madhista) e a compromettere la continuità territoriale di questo con l'Africa Orientale inglese (e quindi con il progetto di dominio inglese dal Capo al Cairo). Perciò, circa tre mesi dopo, giunto con le sue truppe dinanzi agli uomini del Maggiore Marchand, il Generale inglese Lord Horatio Herbert Kitchener (1850-1916), reduce dalle vittorie del Sudan, pretese lo sgombero di Fashoda. Resistendo il Maggiore Marchand, i due gruppi rimasero accampati l'uno di fronte all'altro in attesa di una decisione dei Governi centrali. L'incidente, che per un momento sembrò potesse addirittura causare una guerra tra le due potenze, essendo risoluta l'Inghilterra a occupare tutto il Sudan e la Francia poco disposta a rinunciare al bacino occidentale dell'Alto Nilo, si compose poi pacificamente (con la Dichiarazione del 21 Marzo 1899) con la rinuncia della Francia all'occupazione di Fashoda e con la divisione esplicita del Sudan orientale tra Francia e Inghilterra, in modo da lasciare nella sfera d'influenza francese il sultanato dell'Uadai, in quella inglese il sultanato del Darfur.
4 Théophile Delcassé (Pamiers, Ariège
1858 - Nizza 1923) Deputato dal 1889, seppe, come Sottosegretario alle Colonie nel 1893 e
poi come Ministro allo stesso Dicastero nel 1894-1895, imprimere una forte spinta
all'espansione francese specialmente in Africa. Dal 1898 al 1905 tenne il Ministero degli
Esteri, affrontando i più grossi problemi interni del tempo, a cominciare
dall'"incidente di Fashoda" del 1898, in occasione del quale dette inizio a un radicale
mutamento della politica francese, instaurando rapporti di sempre maggiore collaborazione
coloniale con l'Inghilterra. Concluse con questa gli Accordi africani del 1899, con
l'Italia i Patti del 1900 e del 1901 per la Tripolitania e il Marocco. Ristabilì con la
Russia rapporti amichevoli e giunse, con graduale opera di politico tempestivo e
lungimirante, a porre le premesse dell'"Entente Cordiale" con Londra, fissate con un
trattato di arbitrato nel 1903 e con altri Accordi africani nel 1904. Fu per queste
ragioni considerato alla Corte di Berlino il primo autore dell'"accerchiamento" della
Germania. Fu quindi con grande esultanza personale del Kaiser Guglelmo II° che si apprese
la notizia che nel Giugno del 1905 Théophile Delcassé dovette dimettersi per i1 suo
tentativo di assicurare alla Francia l'effettivo predominio sul Marocco contro l'aperta
ostilità della Germania. Nel 1911 tornò al Governo come Ministro della Marina e tale
rimase fino al 1913, quindi fu Ambasciatore a Pietroburgo per un anno.
Nell'Agosto 1914, scoppiata la guerra, riprese il portafoglio degli Esteri,
ritirandosi definitivamente dalla vita politica nell'Ottobre 1915 per contrasti sulla
politica balcanica.
5 Cfr. l'apocrifo: Michael Hardwick, "Prisoner of the Devil", Pinnacle Books, Windsor Publishing Corp., New York 1979.
6 Uomo di Stato inglese. Entrato nella vita politica nel 1885, militò sempre nelle file del Partito dei "Whigs" o Liberali. Fu Sottosegretario agli Esteri nel Ministero formato da Archibald Philip Primrose 5° Conte Rosebery (1892-1895). Ministro degli Esteri nel Gabinetto presieduto da Henry Campbell Bannermann (1906) appoggiò la politica d'intesa con la Francia nella questione marocchina, e s'accordò con la Russia per la delimitazione delle sfere d'influenza in Persia. Allarmato durante la crisi orientale del 1908-1909 dal pericolo di guerra rappresentato dalla politica degli Imperi Centrali, cercò in ogni modo di scongiurarlo, tentando anche una mediazione tra la Francia e la Germania per un accordo pacif ico, ma non riuscì nel suo tentativo. Tuttarva ancora nel 1912 riuscì ad evitare una guerra fra 1'Austria e la Russia. Era Ministro degli Esteri quando scoppiò il conflitto mondiale, da lui preveduto, e al "Foreign Office" rimase anche quando Herbert Henry Asquith (l852- 1928) costituì i1 suo Ministero di coalizione. Egli, che aveva fatto grandi sforzi per scongiurare la catastrofe, venne tuttavia accusato di poca energia, ritenendosi da molti che se il Ministro inglese avesse dichiarato apertamente alla Germania che l'Inghillerra non avrebbe assistito passivamente a un'azione armata contro la Francia, forse da parte tedesca non si sarebbero precipitate le ostilità. Comunque, appena veduta inevitabile la guerra, Sir Edward Grey fu decisamente per l'intervento inglese a fianco della Francia; negoziò personalmente la conclusione della "Triplice Intesa" (1908), la questione di Costantinopoli, l'intervento italiano; ma non riuscì ad evitare quello della Bulgaria a fianco degli Imperi Centrali. Trattò pure l'applicazione del blocco commerciale agli Stati neutri. Quando nel 1916 dovette abbandonare la vita politica per malattia, fu creato Visconte Grey di Fallodon. Compì ancora una missione negli Stati Uniti e contribuì ai lavori della Conferenza di Locarno e della Società delle Nazioni, favorendo l'entrata della Germania in questa.
7 L'articolo qui riportato da Sherlock Holmes era firmato dallo scrittore e giornalista satirico Karl Kraus sulle pagine della rivista da lui fondata e diretta "Die Fackel (La Fiaccola, Martedì 13 Ottobre 1908). Cfr. Karl Kraus, "Aforismi in forma di diario", Ed. Newton Compton, Roma l993, p. 38.
8 Sir Arthur Conan Doyle, "Le
ultime avventure dell'infallibile Sherlock Holmes" (Traduzione italiana di Maria
Gallone), Ed. Arnoldo Mondadori, Verona 1971, p. 703.
1 Roosevelt, Franklin Delano (a cura di Smith, Edgar W.) : A Baker Street Folio : Five Letters About Sherlock Holmes from Franklin Delano Roosvelt , Summit, N.J., The Pamphlet House, 1945
2 Stout, Rex : Watson Was A Woman in "The Saturday Review of Literature" , 23, N° 29, Aprile 1941; le cronache dell'epoca ci informano che la tesi di Stout venne definita "una oscena eresia" ed "una proposta mostruosa".
3 Haynes, George Cleve My Decrepit Italian Friend : Il Maestro di Color che Sanno, "BSJ", V. 37, N° 2, Giugno 1987; pp 88-96
4 Bèdarida, Francois L'Era vittoriana, Garzanti, Milano, 1978, pp 7-8.
5 Baring-Gould, William : Sherlock Holmes, Bramhall, New York, 1962: tuttavia per una trattazione esauriente cfr. Dakin, Martin, op.cit; pp 106-109.
6 Bèdarida, Francois, op.cit : p.84
1 Come è noto, nel 1892 Holmes in fuga dopo
l'episodio delle cascate del Reichenbach passò da Firenze. Viaggiava in incognito con il
falso nome di Sigerson, norvegese. Non ci stupimmo quindi quando tra le sue pipe ne
trovammo alcune marchiate OPERTI, Firenze.
Nel 1879 ARTURO CORSELLINI era entrato in società con la ditta OPERTI,
esistente a Firenze dagli anni della Firenze capitale (1865-1871). Nel 1880 Operti si era
ritirato, ma la ditta conservò il nome originale fino ai primi del 900. La produzione di
pipe della ditta fino alla fine dell'800 era orientata sopratutto sulle pipe di schiuma,
pur essendo iniziato il mercato delle pipe in radica, la cui scoperta come materiale data
poco dopo la metà dell'800. Venivano vendute nel negozio di via Panzani, rimasto aperto
fino al 1980 e poi spostato nell'attuale bottega artigiana di Via Ghibellina.
Con la collaborazione di Alessandro Corsellini, nipote di Arturo, campione mondiale di
lento fumo e rinomato costruttore di pipe, abbiamo rintracciato i registri della vecchia
ditta, da cui risulta un regolare invio di manufatti in Inghilterra, al fermo posta di
Regent Street, al nome Sigerson: ordine spostato poi dopo il 1906, a un indirizzo del
Sussex. Corsellini rifiuta di rispondere alla domanda se tale ordine permanente è ancora
attivo, e a quale indirizzo. Alessandro Corsellini ricorda molto bene lo stupito racconto
del nonno a proposito di uno strano cliente straniero, dalla faccia pallida e magra, che
all'entrata in bottega aveva impressionato l'artigiano elencandogli quattordici
particolari della sua vita intima e sfoggiando una competenza non comune sulle molteplici
caratteristiche delle pipe. (N.d.R.)
2 Questo stesso concetto, quello del mondo dell'astrazione e dell'estasi come fondamentale nella epistemologia del metodo deduttivo holmesiano, è citato con impressionante analogia nei molti lavori di Stefano Guerra sull'argomento, e nel suo intervento al Congresso, che sarà pubblicato nel prossimo numero dello Strand. (N.d.R.)
3 Alla fine dell'800 la radica era appena agli
inizi della sua carriera come materiale per pipa: molto più usata era la schiuma. Noi non
possiamo escludere che Holmes possedesse qualche pipa in schiuma, di quelle bellissime ed
elaborate che ancor oggi ammiriamo. Ma quelle pipe richiedono manutenzione e sono, come
tutti sanno, fragilissime. E noi abbiamo di fronte un uomo che le pipe le lascia in giro,
inchioda con un coltello i fogli di "rnemento" al muro e si diverte a prendere a
revolverate i muri. Usando il rnetodo deduttivo dello stesso Holmes possiamo forse
presumere che una pipa di schiuma avrebbe sopravvissuto a lungo in casa sua?
In effetti egli non ne fa mai cenno. Il suo biografo Watson cita invece pipe di gesso (II
carbonchio azzurro) o di terra nera (Un caso di identità)
Con ogni probabilità erano queste le pipe usate: pratiche, maneggevoli.
Presumibilmente corte, spavalde, aggressive, quelle che fumava travestito da marinaio ai
Docks: lunghe, olandesi, quelle che fumava a casa, nel suo salotto, il centro di tutte le
avventure. (N.d.R.)
4 In realtà l'associazione tra Holmes e
Calabash fu inventata, al pari della famosa battuta "Elementare, Walson" da
William Gillette, il grande attore che lo impersonò sulla scena con enorme successo, a
partire dal 1899. (N.d.R.)
Doyle, A. C. 1930. The Edge of the Unknown. Reprint: 1992, New York: Barnes & Noble, Inc.
Ernst, B. M. L. and Hereward C. 1932. Houdini and Conan Doyle The Story of a Strange Friendship. New York: Albert and Charles Boni, Inc.
Houdini, H. 1924. A Magician Among the Spirits. Reprint: 1972, New York: Arno Press.
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Randi, J. 1982. Flim-Flam! Buffalo, NY: Prometheus Books.
Sheaffer, R. 1977. Do Fairies Exist? In Skeptical Inquirer, vol. 2, no. 1, pp. 45-52.
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Summer, E. 1995. Conan Doyle's Revenge. In Skeptical Briefs, vol. 5, no. 4, pp. 1-2.
Wiseman, R. 1997. Deception & Self-Deception. Buffalo, NY:
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1 Luigi Cortelletti, "Monte Cimone", Gino Rossato Editore, Valdagno (VI), Ottobre 1995.
2 G. Peropan, A. Kozlovic, "1915-1918- I Bersaglieri sui Monti Vicentini", a cura dell'Associazione Nazionale Bersaglieri, Sezione di Vicenza, Vicenza, 1986.
3 Il termine recuperante viene ancora oggi utilizzato per indicare quelle persone che, sia nel primo che nel secondo dopoguerra, si dedicarono al "recupero", appunto, dei materiali ferrosi abbandonati sui campi di battaglia. Questo materiale consisteva per lo più in armi e munizioni, ma capitava spesso di incappare in oggetti personali appartenuti ai belligeranti.
4 T, Liber, U. Leitempergher, A. Kozlovic,
"1914-1918", Gino Rossato
1 "Scritti attribuiti a Sir Arthur Conan Doyle, - contemporaneo del Dr. Watson; si avvicinano ai Sacri Scritti" (in De Waal, Ronal Burt The Wor1d Bibliography of Sherlock Holmes and Dr. Watson Brahmall House, New York 1974; pag.39
2 La denominazione, mutuata dalla critica biblica designa lo studio pseudo-scientifico del mondo di Sherlock Holmes e del Dr. Watson, considerato però nell'ottica del "Dogma of Absolute Reality" costituzionalizzato dalla Sherlock Holmes Society of London
3 La definizione "short" e "long" stories deriva dalla prima edizione completa inglese in 2 volumi delle 5 raccolte e dei 4 romanzi precedentemente apparse separatamente e contenenti le storie apparse sullo " Strand Magazine": ACD, The Complete Short Stories, John Murray, London 1928; ACD The Complete Long Stories, John Murray, London 1929. Altra edizione di riferimento, ma in terra statunitense, è The Complete Sherlock Holmes, Doubleday, Duran & Co., Garden City, N.Y., 1930.
4 ACD, A Study in Scarlet in "Beeton's Christmas Annual", No.28, Ward, Lock & Co.,London - New York, 1887.
5 ACD, The Adventure of Shoscombe Old Place in "Liberty", No.44, March 1927.
6 Sull' eventualità di cambiare le abbreviazioni; cfr. Utechin, Nicholas The Conventional Abbreviations in "SHJ", Vol.20, No.4, Summer 1992.
7 Knox, Ronald Studies in the Literature of Sherlock Holmes in The Blue Book (Conducted by Oxford Undergraduates), 1, No.2, July 1912; pp. 111- 132.
8 Sta in: Fitzgerald, Penelope The Knox Brothers, Macmillian, London 1977; p.106.
9 Il divertente "Without a Clue", (G.B.1988, per la regia di Thom Eberhardt), interpretato da Micheal Caine nei panni di un Holmes alquanto cockney nella parlata, e da Ben Kingsley (Watson), ruota proprio attorno all'impossibilità del Dottore-criminologo di manifestare apertamente il suo amore per l'investigazione; nonostante si tratti di una commedia, il suo approccio alla problematica dell'autore del Canone è corretto e degno di nota.
10 A tal proposito rimangono tuttora
imprescindibili le categorie elaborate da Knox (op. cit., pp.150-154) per constatare
l'autenticità delle storie
A) Cambiamenti nel carattere e nei metodi di Holmes
B) Elementi improbabili che possano rinvenirsi nel plot
C) Contraddizioni con storie precedenti.
11 ACD, op.cit., John Murray, London 1927
12 Dakin, Martin A Sherlock Holmes Commentary, David & Charles, London 1974; pp.249-257.
13 Molti studiosi propendono per una attribuzione alla seconda moglie di Watson; Grazerbrook opta per il Dr. Verner, lontano parente di Holmes, citato in NORW come compratore dello studio di Watson a Kensington; ID. Studies in Sherlock Holmes Author of The Casebook, Privately Printed, London, 1949: si tratta del quinto volume di una serie di sette, tutti privatamente stampati, ognuno dei quali si occupa mirabilmente di un diverso aspetto dell'Higher Criticism.
14 Harroks, Peter Saints and Sinners in "The Sherlock Holmes Journal - A Study in Scarlet Centenary Special", supplemento a "SHJ", Summer 1987.
15 Edgar Smith ritiene che il possibile autore di LAST possa essere identificato con Mycroft Holmes, l'unico a poter essere a conoscenza dell'episodio, qualora si eccettuino tutti coloro direttamente coinvolti nel caso Von Bork; ci sentiamo tuttavia, stavolta con Brend, di dissentire, adducendo che divulgare una così delicata vicenda ed oltretutto in forma di storia destinata al consumo popolare, è assolutamente incompatibile con il carattere del fratello maggiore del detective.
16 Peter E. Blau, Baker Street Irregular e per molti anni redattore del Baker Street Journal, afferma (comunicazione personale) che la limitazione del Canone alle 60 storie classiche è in parte attribuibile al fatto che ogni racccolta completa delle storie ha sempre contenuto solo quelle, venendo così a creare una sorta di convenzione editoriale che ha avuto una notevole ripercussione sul campo d'indagine degli studi.
17 ACD, A Field Bazaar in "The Student, Edinburgh University Magazine", Bazaar Number, Edimburgh, 20 Nov 1896; si veda per una dotta disquisizione Smith, Edgar W. By Way of Introduction in ACD, The Field Bazaar - A Sherlock Holmes Pastiche, The Pamphlet House, Summit, N.J., 1947; pp.7-10
18 "Esibizioni dell'intelligenza raziocinativa da parte del detective su piccoli problemi assolutamente indipendenti dal problema principale"; (Del Monte, Alberto Breve storia del romanzo poliziesco, Gius. Laterza e Figli, Bari 1962). Il termine nasce in ambito sudamericano, sorprendentemente impegnato in ottimi esercizi di Higher Criticism sin dall'inizio del secolo; cfr. Carvalho, Elysio Sherlock Holmes do Brazil, Casa A. Ma , Rio de Janeiro 1921.
19 Non esiste infatti per The Field Bazaar la convenzionale abbreviazione di 4 lettere; lo stesso dicasi per How Watson Learned the Trick.
20 A tale proposito si veda Roberts, S.C. Doctor Watson: Prolegomena to the study of a biographical problem, with a bibliography of Sherlock Holmes, Faber & Faber Limited London 1932: a tutt'ora la miglior biografia del buon dottore.
21 ACD, op. cit.: in Lucas, E.V.(a cura di) The Book of the Queen Doll's House Library, 2 v., Methuen & Co.Ltd., London, 1924; pp. 92-94.
22 Gli unici che possono aver assistito alla scena, magari origliando, possono essere stati o Mrs.Hudson o il giovane Billy, che,secondo G.B. Newton (in "SHJ" 4, No.2, Spring 1959; pp 52-54) sarebbe anche l'autore di MAZA.
23 ACD The Speckled Band: an adventure of Sherlock Holmes, Samuel French Ltd., London; New York, 1912.
24 ACD, The Crown Diamond: An evening with Sherlock Holmes: A play in one act, The Baskerrette Press, New York, 1958; Si ritiene, anche se non vi è su questo punto certezza, che la stesura della commedia, rappresentata per la prima volta nel 1921, abbia preceduto MAZA, pubblicato sullo Strand nel solito anno.
25 Non pubblicato, conserviamo il manoscritto datato 1889 -1890; commedia in quattro atti; cfr Dickson Carr, John Life of Sir Arthur Conan Doyle, Harper & Brothers, New York 1949: pp.92-93.
26 Morley, Cristopher Studies in Baker Street in Streamlines, Doubleday Doran Co., Garden City N.Y., 1936; pp.261-263.
27 A tal proposito si veda Dakin, Martin op.cit.; 288-291.
28 ACD, The Story of the man with the watches in "The Strand Magazine", No.91, Luglio 1898; pp. 33-43.
29 ACD, The Story of the Lost Special in "The Strand Magazine", 16, No.92, August 1898; pp.152-162; le due storie vennero in seguito incluse nella raccolta: id. Round the fire stories, Smith, Elder & Co., London, 1908.
30 Lancelyn Green, Roger Sherlock Holmes writes to the papers in "SHJ", 3, No.1, Summer 1956; pp. 11-15.
31 "È uno dei principi elementari del ragionamento pratico che quando l'impossibile sia eliminato, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità"; cfr. BERY.
32 Hopkins, Stanley (pseud. per Morley, Cristopher) A letter from Yoxley, Kent in AA. VV. Letter from Baker Street, The Pamphlet House, New York, 1942; pp.17-19. L'ipotesi si attaglierebbe alla perfezione alla proverbiale pigrizia di Mycroft.
33 Dakin, Martin op.cit.; p.289.
34 Tracy, Jack The Encyclopedia
Sherlockiana: A Universal Dictionary of Sherlock Holmes and His Biographer John H. Watson
M.D., Doubleday & Co. lnc., Garden City, New York, 1977; utilissimo.
1. S. Gerber, Ed. Chemistry and Crime, Am. Chem. Soc., 1983
2. Isaac Asimov, Il vagabondo delle scienze - Arnoldo Mondadori editore, 1985.(The Roving Mind, Prometheus Book, 1983)
3. T. G. Waddell e T. R. Rybolt, The
Chemical Adventures of Sherlock Holmes, J. Chem. Educ. 66, 981-82 (1989); 67, 1006-08,(
1990); 68, 1023-24 (1991); 69, 999-1001 (1992); 70, 1003-05 (1993); 71, 1049-51 (1994);
72, 1090-92 (1995).
1. Nell'originale The bruce-partington plans: " [...]buzzing like an overturning bee-hive".
2. Nell'originale The adventure of the noble bachelor: "[...] like buzz of a bee in my ear".
3. Nell'originale A study in scarlet: "[...] and the Latter Day Saints were as busy as the bees whose hive they have chosen for their emblem".
4. Nell'originale The sign of four "[...]The whole country was up like a swarm of bees".
5. Nell'originale The adventure of the creeping man "[...] Compound of the Busy Bee and Excelsior. We can but try - the motto of the firm".
6. Per questa citazione, e per la traduzione corretta dell'inciso, cfr. "The Motto of the Firm" di Philip Weller, MHS; trad. ital. "Lo slogan della ditta" in The Strand Magazine n° 1, nuova serie, 1999.
7. Nell'originale The valley of fear "[...] we think [...] that you have a wee bit of a bee in your bonnet over this professor".
8. Oltre alle citazioni delle note 10 ed 11, cfr. L'Avventura della seconda macchia [SECO, 650, zzz] the adventure of the second stain "[...]since he has definitely retired from London and betaken himself to study and bee-farming on the Sussex Downs" e L'avventura della Criniera di Leone [LION, 1083, 323] The adventure of the lion's mane "[...] I [...] and my bees have the estate all to ourselves".
9. Nell'originale His last bow
"[...] But you have retired, Holmes. We heard of you as living the life of a
hermit among your bees and your books in a small farm upon the South Downs.
Exactly, Watson. Here is the fruit of my leasured ease, the magnum opus of my latter
years! [...] Alone I did it. Behold the fruit of pensive nights and laborious days when
I watched the little working gangs as once I watched the criminal world of London".
10. Nell'originale The valley of fear "[...] a small blue book [...] across the cover was printed in golden letters Practical Handbook of Bee Culture".
11. Nell'originale The
adventure of the dying detective "[...] With [...] crusts of beeswax round
one's lips, a very satisfying effect can be produced".
Aa.Vv. "The encyclopædia britannica" eleventh edition (vol. III - Austria Lower to Bisectrix) - Cambridge, England at the University Press, 1910.
Bunson, Matthew "The Sherlock Holmes encyclopedia", Pavilion
Conan Doyle, Sir Arthur - "Uno studio in rosso/Il segno dei quattro/Le avventure di Sherlock Holmes" traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Grandi Tascabili Economici Newton n° 112, vol. 1, Roma 1991;
Conan Doyle, Sir Arthur - "Le memorie di Sherlock Holmes/Il mastino dei Baskerville" traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Grandi Tascabili Economici Newton n° 113, vol. 2, Roma 1991;
Conan Doyle, Sir Arthur - "Il ritorno di Sherlock Holmes/La valle della paura" traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Grandi Tascabili Economici Newton n° 116, vol. 3, Roma 1991;
Conan Doyle, Sir Arthur - "L'ultimo saluto/Il taccuino si Sherlock Holmes" traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto, Grandi Tascabili Economici Newton n° 116, vol. 4, Roma 1991;
Conan Doyle, Sir Arthur - "The complete Sherlock Holmes" prima pubblicazione Doubleday & Company, Inc. 1930 e successivamente Penguin Books, 1981;
Guerra, Stefano e Solito, Enrico - I 17 scalini
Haining, Peter (a cura di) "The Sherlock Holmes scrapbook" - Crescent Books, New York, 1973, per l'immagine di Sherlock Holmes anziano che cura le api;
Kinefelter, Walter "Sherlock Holmes in portrait and profile" di - Shocken Books, New York, 1975 per la copertina di Collier's illustratata da Frederick Dorr Steele.
Tracy, Jack "The encyclopædia sherlockiana or, a Universal
Dictionary of the State of Knowledge of Sherlock Holmes and his biographer John H. Watson,
M.D." - New English Library - Times Mirror
1. Nei paesi di lingua anglosassone, in virtù della differenza esistente tra la parola pronunciata e la sua grafia, si svolgono nelle scuole test di verifica ortografica. "Spelling bee" significa, appunto, gara ortografica. N.d.t.
2. Gioco di parole che sfrutta
l'omofonia della lettera "B" e della parola "Bee" : entrambe
[bi:]. N.d.t.
1. Kathryn Lasky, "Il fantasma di S. Holmes", Giallo Junior, Libri per Ragazzi Mondadori, 1993;
2. Alfred Hitchcock, "L'occhio di fuoco", Il Giallo dei Ragazzi, serie I Tre Investigatori, Mondadori, 59, 1972 e 8, 1989;
3. Terrance Dicks, "I ragazzi di Sherlock", Il Giallo dei Ragazzi, serie Gli Irregulars, Mondadori, 166, 1981;
4. Terrance Dicks, "Operazione Commandos", Il Giallo dei Ragazzi, serie Gli Irregulars, Mondadori, 171, 1981;
5. Gerald Lientz, "Omicidio al
Diogenes Club", LibroGame, serie Sherlock Holmes, 1, Edizioni E.Elle, 1991;
Peter Ryan, "Lo smeraldo del fiume nero", LibroGame, serie Sherlock Holmes, 2,
Edizioni E.Elle, 1991;
Gerald Lientz, "Il caso Milverton" , LibroGame, serie Sherlock Holmes, 3,
Edizioni E.Elle, 1991;
Gerald Lientz, "Watson sotto accusa", LibroGame, serie Sherlock Holmes, 4,
Edizioni E.Elle, 1991;
Milt Creighton, "I dinamitardi", LibroGame, serie Sherlock Holmes, 5, Edizioni
E.Elle, 1991;
Gerard Lientz, "Un duello d'altri tempi", LibroGame, serie Sherlock Holmes,
6, Edizioni E.Elle, 1991;
6. Eve Titus, "Basil di Baker Street", Grandi autori d'oggi, Mondadori, 1986;
7. Eve Titus, "Basil and the Lost
Colony", serie "A Basil of Baker Street Mystery", McGraw-Hill, New York,
1964;
Eve Titus, "Basil and the Pygmy Cats", serie "A Basil of Baker Street
Mystery", McGraw-Hill, New York, 1971;
Eve Titus, "Basil in Mexico", serie "A Basil of Baker Street Mystery",
McGraw-Hill, New York, 1976;
Eve Titus, "Basil in the Wild West", serie "A Basil of Baker Street
Mystery", McGraw-Hill, New York, 1982.
8. Arthur Conan Doyle, "Sherlock Holmes Investigatore privato", DeAgostini Ragazzi classici, 1994;
1. Il soprannome "Charlot", fu coniato nel 1915 dalla "Himalaya Film", distributrice per la Francia dei films di Charles Chaplin.
2. Per aver visto riprodotto, più volte, il cartellone teatrale della commedia "Sherlock Holmes" di William Gilette, in cui compare Charles Chaplin nel ruolo di Billy.
3. Hanna Hill, prima di incontrare e sposare Charles Chaplin Senior, nel 1885 aveva dato alla luce Sidney, di incerta paternità. Ebbe anche un terzo figlio, chiamato George, da Leo Dryden nel 1891.
1. Il primo francobollo ufficiale della storia postale riproduceva il profilo della Regina Vittoria su fondo nero e aveva il valore facciale di 1 penny, da cui il nome Penny Black.
2. In quanto a bizzarria, si pensi, per esempio, all'avventura de "La lega dei capelli rossi" e alla singolare inserzione notata da Jabez Wilson su The morning Chronicle.
3. Termine derivato da marcofilia: branca della filatelia che si occupa dello studio e della classificazione dei timbri postali.
4. La Philatelic Society of London, divenuta in seguito Royal Philatelic Society, fu fondata a Londra nel 1869. È la società filatelica più vecchia al mondo, annovera tra i soci numerosi esperti in filatelia e pubblica un proprio bollettino dal gennaio 1892.
5. Secondo la teoria Fondamentalista, Conan Doyle è solo lo pseudonimo usato dal Dott. J. H. Watson: il vero biografo di S. Holmes.
6. Sovrastampa: scritta impressa sui francobolli in un momento successivo alla stampa della prima distribuzione, spesso allo scopo di modificarne il valore facciale.
7. Foglietto: uno o più francobolli, uniti tra loro, inseriti in un piccolo foglio con scritte o disegni che ne completano l'iconografia.
8. Libretto: copertina di cartoncino, con disegni, che racchiude una serie di francobolli.
9. Poiché gli attori/detective, rappresentati nel maxi foglietto, erano tutti uomini, la Dominica decise di stampare anche un piccolo foglietto interamente dedicato all'attrice Margaret Rutherford nelle vesti dell'indimenticabile Miss Jane Marple
10. First Day Cover: busta recante un francobollo o una serie annullata nel giorno di emissione e affiancata spesso da disegni sullo stesso tema dell'emissione.
1. Paul Hazard: "Les livres, les enfants et les hommes", Bonvin 1914
2. A. Baldini: "Fine ottocento", 1947
3. Giorgio Manganelli: "Pinocchio, un libro parallelo", Einaudi 1977
4. Daniela Marcheschi: "Le avventure di Pinocchio", Mondadori 1995
5. Marcello Truzzi: "Ils egno dei tre", Bompiani 1983
6. Piero Bargellini: "La verità su Pinocchio", 1942
7. Giacomo Biffi: "Contro Maestro Ciliegia", 1977
8. Elèmire Zolla: "C'era una volta un pezzo di legno", Emme Edizioni 1981
9. Mauro Del Bianco: "Sherlock Holmes eroe solare" Il torchio 1999
1. Charles Dickens, Pictures from Italy. London, 1888.
2. Giuliana Artom Treves, Anglo-Fiorentini di cento anni fa. Firenze, Sansoni, 1953.
3. Ibidem.
4. Vedi in Una sola parola: MURDER!. Il "giallo" in lingua inglese al Gabinetto Vieusseux. Mostra documentaria a cura di Graziano Braschi e Laura Desideri. Premessa di Enzo Siciliano. Prefazione di Carlo Fruttero & Franco Lucentini. Firenze, Gabinetto Scientifico-Letterario G.P. Vieusseux, 2-14 dicembre 1996. E anche quanto scriveva, qualche anno dopo, Renato Serra ad un amico: "con due lire al mese ci si può rifornire di libri di ogni genere meglio che alla nazionale, e ti puoi sedere a fianco di gente beneducata e colta d'ogni parte del mondo, a sfogliare tutti i giornali e tutte le riviste", ("Cronologia del Gabinetto Vieusseux, 1819-1995", a cura di Laura Desideri, "Antologia Vieusseux", Nuova serie -a. II, n. 3-4, settembre 1995 - aprile 1996).
5. La cronologia, inesorabile, ci condanna: il Nostro mancherà per un paio di mesi la lettura di A Scandal in Bohemia, prima avventura apparsa su questo magazine nel luglio 1891, raccontata dall'oscuro medico oculista Arthur Conan Doyle. È invece poco probabile che abbia sfogliato, tra le novità librarie, The Sign of Four, presente in due edizioni: Murray - London e Tauchnitz - Lipsia.
Conan Doyle A., 1987, Ucciderò Sherlock Holmes. Memorie e avventure del creatore del celebre detective [1924], Rosa & Nero, Milano.
Conan Doyle A., 1990, La vera storia di Sherlock Holmes [1900], in ID., De Profundis, "Il Giallo classico", n. 14, Garden, Milano.
Deigton L., 1989, Introduzione [1973] a A. Conan Doyle, La valle della paura, Mondadori, Milano.
Dickson Carr J., 1956, La vita di Sir Arthur Conan Doyle. Il creatore di Sherlock Holmes [1949], Rizzoli, Milano.
Eyles A., 1987, Sherlock Holmes. Album del centenario [1986], Diapress, Milano.
Foucault M., 1976, Sorvegliare e punire. La nascita della prigione [1975], Einaudi, Torino.
Foucault M., 1994, La verità e le forme giuridiche [1974], La Città del Sole, Napoli.
Foucault M., 1999, La società punitiva [1973], in ID., I corsi al Collège de France. I résumés [1994], Feltrinelli, Milano.
Gilman Srebnick A., 1992, L'assassinio e il mistero di Mary Rogers [1988], in A. Corbin (a cura di), La violenza sessuale nella storia [1989], Laterza, Roma-Bari.
Lacassin F., 1987, Mythologie du roman policer (1974), Union Générale d'Editions, Paris.
Locard E., 1924, Policiers de roman et de laboratoire, Payot, Paris.
Orsi G., 1987,Viaggio in Svizzera, in AA.VV., Sherlock Holmes, l'inglese, Mystfest, Cattolica.
Smyth F., 1984, Sulle tracce dell'assassino. Storia dell'investigazione scientifica [1980], Dedalo, Bari.
1. Per la prima volta stiamo per pubblicare una edizione bilingue Franco-Inglese del romanzo per dare agli Holmesiani la possibiltà di leggerlo e formarsi un'opinione propria. Per informazioni visitate il nostro sito (http://www.chez.com/mycroft/English-index.htm).
1. Martin Booth, The Doctor, the Detective & Arthur Conan Doyle. A Biography of Sir Arthur Conan Doyle, Coronet Books, Hodder and Stoughton, London 1998, in particolare pp. 273-274, 286-287, 305-307 e 334.
2. Sir Arthur Conan Doyle, Ucciderò Sherlock Holmes! Memorie e avventure del creatore del celebre detective (Titolo originale: Memories and Adventures, Hodder and Stoughton, London 1924), Ed. Rosa & Nero, Milano 1987, pp. 182-189.
3. cfr. Il volume di Mario Borsa, La tragica impresa di Sir Roger Casement, "I Libri Verdi ", Ed. Oscar Mondadori, Milano-Verona 1932 (la cui copia mi è pervenuta per la cortesia del Dott. Alessandro Brussolo alias Ambrose Scott, cui va il mio ringraziamento), pp. 59-60.
4. Il Testo completo della Dichiarazione letta da Sir Roger David Casement alla Corte dopo il verdetto dei Giurati può essere letto in Appendice a: Mario Borsa, La tragica impresa di Sir Roger Casement, "I Libri Verdi ", Ed. Oscar Mondadori, Milano-Verona 1932, pp. 291-300.
5. Sir Arthur Conan Doyle, Ucciderò Sherlock Holmes! Memorie e avventure del creatore del celebre detective, (Titolo originale: Memories and Adventures, Hodder and Stoughton, London 1924), Ed. Rosa & Nero, Milano 1987, p. 171.
Sir Arthur Conan Doyle, Ucciderò Sherlock Holmes! Memorie e avventure del creatore del celebre detective, (Titolo originale: Memories and Adventures, Hodder and Stoughton, London 1924. Edizione condotta sulla prima ed unica traduzione italiana pubblicata dalla Casa Editrice Cogliati di Milano nel 1925, riscontrata e corretta sull'originale inglese del 1924 a cura di Francesco Lugnano. Sono state inserite 2 lettere di Sir Arthur Conan Doyle alla madre riguardanti il destino di Sherlock Holmes. Introduzione di Luigi Brioschi, I burattini di Sir Arthur), Ed. Rosa & Nero, Milano 1987.
Martin Booth, The Doctor, the Detective & Arthur Conan Doyle. A Biography of Sir Arthur Conan Doyle, Coronet Books, Hodder and Stoughton, London 1998.
Cfr. in merito l'articolo di Giulio Giorello, Uno Sherlock Holmes per Sir Arthur Conan Doyle, pubblicato sul "Corriere della Sera", in data Lunedì 1° Settembre 1997, p. 27.
Owen Dudley Edwards, The quest for Sherlock Holmes, Penguin Books, London 1984.
Cfr. il saggio, assai documentato anche se non proprio recente, di Mario Borsa, La tragica impresa di Sir Roger Casement, "I Libri Verdi", Ed. Oscar Mondadori, Milano-Verona 1932.
Cfr. anche (Philip) Nicholas Seton Mansergh (Smuts Professor of the History of British Commonwealth, Cambridge University, 1953-1970; Master of St. John's College, Cambridge), Voce: Casement, Sir Roger David, in: Encyclopaedia Britannica (First Published in 1768 by A Society of Gentlemen in Scotland), Encyclopaedia Britannica, Inc. William Benton, Publisher, Chicago-London-Toronto-Geneva-Sydney-Tokyo-Manila 1971, Volume 5°, p. 11.
Cfr. la Voce: Casement, Sir Roger David, in: Grande Dizionario Enciclopedico, Fondato da Pietro Fedele (3ª Edizione interamente riveduta e accresciuta), Ed. U.T.E.T., Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino 1967, Volume IV°, p. 192.
Si veda, infine, anche la Voce: Casement <kèismënt>, Sir Roger, in: Dizionario Enciclopedico Italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana, Fondata da Giovanni Treccani (Presidente Onorario Conte Giovanni Treccani degli Alfieri), Ed. Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1955, Volume II°, p. 848.
Joseph Conrad, Cuore di tenebra (Titolo originale: Heart of Darkness, 1902. Traduzione italiana di Giorgio Spina. Saggio introduttivo di Stephen A. Reid, I "riti innominabili"), B.U.R. " Biblioteca Universale Rizzoli " - classici Moderni, Ed. R.C.S. Rizzoli Libri S.p.A., Milano 1989.
1. Baring-Gould W.S., The Annotated Sherlock Holmes, Volume I, John Murray, 1979, p. 50. Si noti che WSBG aggiunge a Sherlock vari altri nomi, prima e dopo di esso, suggerendo che il nome completo fosse William (o Thomas) Sherlock Scott Holmes. Ci si potrebbe chiedere di dove salti fuori il dubbio sul nome, e si potrebbe poi notare che il nome preferito e quello stesso di WSBG e che così le prime due lettere 'WS', sono le stesse di WSBG. Bisogna avvertire che WSBG tenta costantemente di inserire elementi della storia della sua famiglia, così come molte invenzioni deliberate nelle sue cosidette "biografie" di Holmes (vedi: Weller P.L., 'The Baring-Gould Substitution Scandal', The New Baker Street Pillar Box, No16, October 1993, pp 23-26).
2. Goodrich W.D., The New Good Old Index, Gasogene Press, 1994, pp 363-370. Si noti che i riferimenti di Goodrich ai versi di Shakespeare non sono sempre attendibili ma i numeri dei versi variano a seconda delle edizioni.
3. Anche così non è una sola, perche Holmes fa la stessa allusione alla scherma quando dice "A touch, Watson, an undeniable touch!" [HOUN 697] e "A touch! A distinct touch!" [VALL 769], mentre Laerte dice: "A touch, a touch, I do confess." [Shakespeare W., Hamlet, Act V Scene 2 Line 238, The Complete Oxford Shakespeare, Vol III, OUP, 1987, p 1159]. Non confondetevi con il famoso pastiche di Vincent Starrett 'The Unique Hamlet'! Fatto ancora più noto, Holmes dice "The game is afoot." [ABBE 636] e Watson scrive "... the game was afoot." [WIST 879], mentre Northumberland dice "... the game is afoot ..." [Shakespeare W, Henry V Part I, Act I Scene 3 Line 272, The Complete Oxford Shakespeare, Vol I, OUP, 1987, p 271]. Non fu Enrico Quinto a dire "The game is afoot.", nonostante quel che dicono molti Sherlockiani americani, ma dice "The game's afoot." [Shakespeare W, Henry V Part III, Act 3 Scene 1 Line 32, The Complete Oxford Shakespeare, Vol I, OUP, 1987, p 345]. Si noti che Holmes non dice 'The game's afoot', nonostante quel che dicono molti Sherlockiani americani.
4. Shakespeare W, Twelfth Night, Act II Scene 3 Line 42, The Complete Oxford Shakespeare, Vol II, OUP, 1987, p 727.
5. Baring-Gould W.S., op cit (1), pp 49-50. Altri paesi hanno feste diverse in quel periodo: i bambini italiani ricevono regali da una vecchia chiamata Befana, che secondo una leggenda avrebbe fatto tardi a visitare Gesù il giorno di Natale perche voleva pulire la casa e ora gira tutto il mondo alla ricerca del piccolo Gesù. 6. Baring-Gould W.S., op. cit. (1), pp 49-50.
6. Baring-Gould W.S., op cit (1), pp 49-50.
7. Baring-Gould W.S., ibid (1). Cita: Bengis N.L., 'What Was the Month?', The Baker Street Journal, Vol VII, No 4, (NS), October 1957, pp 204-214.
8. Baring-Gould W.S., ibid (1). Cita: Revill J., Prediction, March 1964.
9. Baring-Gould W.S., ibid (1).
10. Baring-Gould W.S., ibid (1). Cita: Revill J, Prediction, March 1964.
11. Baring-Gould W.S., ibid (1).
12. Baring-Gould W.S., ibid (1).
1. A Febbraio, e non in Aprile, come si legge nel resoconto del Dr. Watson. Nota di Richard Lancelyn Green, tratto dall'appendice di "The Mammoth Book of New Sherlock Holmes Adventure", ed. Robinson
1. Nel 1885-86 si svolse a Londra una esibizione rivolta a far conoscere le merci giapponesi e più in generale i modi di vita giapponesi: la cosa fu gestita non ufficialmente ma come iniziativa privata, al 'Japanese Village', nella Humphey's Hall, Albert Gate, Kinghtsbridge, a Londra. Le attrazioni includevano geishe, dimostrazioni di scherma, sumo e lotta coi bastoni.
2. Questo articolo è una versione ridotta, preparata dagli autori per "Uno Studio in Holmes", del libro "Some Knowledge of Baritsu" pubblicato da The Northern Musgraves nel 1996. Alcuni punti non sono pienamente spiegati in questa versione. Chi e interessato può consultare la versione originale.
AA VV, Il nuovo dizionario Hazon Garzanti, Garzanti Editore, Milano, Luglio, 1990.
Fiorone F, Enciclopedia del cane, Vol 1 (Le razze canine), Rizzoli, Milano, Italy, 1972.
Fowles J R, Prefazione a Il mastino dei Baskerville, Mondadori, Milano, Italy, 1976.
Fowles J R, Foreword (1974) to: Doyle A C, The Hound of the Baskervilles, Heron Books, 1981.
Guerra S, 'I cani nel canone' ['The dogs of the Canon'], The Strand Magazine (Journal of Uno Studio in Holmes), Firenze, Italy, Anno III Numero 0, December 1988/January 1999.
Guerra S & Solito E, I diciassette scalini [The Seventeen Steps], La bottega delle meraviglie, No 6), Il Torchio, Roma, Italy, 1998.
Pirani R, Le piste di Sherlock Holmes, [The Trails of Sherlock Holmes], Pirani Bibliografica Editrice, Pontassieve, Italy, 1999.
1. In maniera del tutto pertinente, ma un pò anacronistica, uno dei classici testi per sportivi sui cani, edito da A Coxton Smith, con contributi di numerosi allevatori, e intitolato: Hounds & Dogs, distinguendo così chiaramente tra gli Hounds e tutti gli altri cani. Si tratta del volume sui cani della collana della Lonsdale Library per sportivi: Smith A C (ed), Hounds & Dogs; Their Care Training & Working; for Hunting, Shooting, Coursing, Hawking, Police Purposes, & c., The Lonsdale Library Vol XIII, Seeley, Service & Co Ltd, senza data (ma probabilmente 1932). Vi si elencano 14 differenti razze di Hound: Afghan Hound, Basset Hound, Beagle, Bloodhound, Borzoi, Deerhound, Foxhound, Old-Fashioned Harrier, Irish Wolfhound, Otter Hound, Saluki, Staghound, Whippet. Nessuna di queste ci interessa ai fini di una discussione sugli Hound inglesi relativa al 1899.
2. Lee R B, A History and Description of the Modern Dogs of Great Britain and England - Sporting Division - Vol 1 (3rd Edition), Horace Cox, 1906 (1st edition 1893), pp 2-3.
3. Clari M & Love C E (General Editors), Nuovo dizionario inglese-italiano, Collins & Mondadori, 2000.
4. Si suppone che la prima muta di questa razza sia stata creata nel 6° secolo da Sant'Uberto, nelle Ardenne.
5. Alcuni esperti sostengono che il nome corretto nell'elenco dei combattenti (ora andato perduto) fosse 'Beceurville' e che vi fosse menzionata la branca dei Baskerville Minori.
6. Citato in: Lee R B, op cit (2), pp 49 & 50.
7. Più recentemente la edizione Oxford World classic di HOUN commenta: "...ciò è considerato impossibile dagli esperti..." [Explanatory Notes p 197]. Ci si deve chiedere: quali esperti, e su quali basi?
8. Lee R B, A History and Description of the Modern Dogs of Great Britain and England - Non-Sporting Division - Vol 2 (1st Edition), Horace Cox, 1894, p 74.
10. Cfr: Weller P L, "The Medics and the Cleric - Atavism and other Topics", The New Baker Street Pillar Box No 29, February 1997, pp 35-41.
11. Lee R B, op cit (8), p 76.
Altre fonti consultate:
Drury W D & Others, British Dogs - The Various Breeds (3rd Edition), L Upcott Gill, 1906 (1st Edition, in 3 Volumes, 1887).
Smith A C, Hounds & Dogs, Seeley, Service & Co Ltd, Undated (data prima edizione, 1932).
Wimhurst C G E, The Book of the Hound, Frederick Muller, 1964.
1. Si noti che un lupo gioca un grande ruolo in uno dei libri che ebbero più influenza sull'aiuto che ACD dette al Dr Watson nel redigere il caso Baskerville, con una lupa menzionata in quel libro. Il libro è Guavas the Tinner (1896), di Sabine Baring-Gould, che include le Paludi di Fox Tor (l'originale della Grande Palude di Grimpen), una descrizione di un animale che affoga nella palude e scompare sotto la superficie del fango, un omicidio sulla brughiera, un cane affamato ucciso a rivoltellate di notte nella nebbia sulla brughiera, un contadino che affonda nel fango della palude e un cane che risplende nel buio, coperto di materiale fosforescente.
2. Nella sua peculiare traduzione dell'Inferno de La Divina Comedia (The Divine Comedy) in americano, Allen Mandelbaum usa entrambe le traduzioni per veltro: Greyhound e Hound, con capolettere maiuscole (cfr Dante Alighieri (tradotto da Allen Mandelbaum), The Divine Comedy of Dante Alighieri - Inferno, Bantam classics, 1982, Canto I, Lines 101 & 103). Si noti che Dante non usa la parola segugio .
3. Per quelli che sanno del piacere di questo autore nel vagare in posti come Fox Tor Mires, e che potrebbero, per altre ragioni riferite a questo autore associarlo a Filippo Argenti, un arrogante e violento cittadino di Firenze, punito secondo Dante nelle paludi dello Stige, si noti che questo particolare Filippo è ora cittadino onorario di Sesto Fiorentino, non di Firenze! In ogni caso questo autore dovrà oltrepassare le paludi dello Stige -che gli piacerebbero- e discendere al livello inferiore, dove gli Eretici abitano le tombe ardenti della città di Dis! Se non altro non dovrà passare attraverso altri due livelli fino all'VIII cerchio, per finire nella più bassa delle malebolge che è riservata ai falsari (gli autori di pastiches)!
4. Dante sarebbe stato certamente sconvolto e disilluso a pensare che sette secoli dopo i suoi scritti si sarebbero sviluppate potenti entità politiche materialistiche, senza una loro cultura e con religioni praticate in modo del tutto ipocrita! Egli era quasi incapace di analizzare i sistemi sociali secondo un solo aspetto, e parte della grandezza del suo lavoro sta nel modo in cui rinchiude tanti diversi significati nelle sue allegorie in un modo così conciso. I problemi che vedeva sono gli stessi di fronte al mondo di oggi, ma non era un intellettuale nella sua torre d'avorio, ma un uomo profondamente impegnato nel suo mondo
5. Dante dedicò più tardi il suo Paradiso a Can Grande. C'e un piccolo problema cronologico qui, perché Dante data The Divine Comedy a partire dalla Pasqua dell'anno 1300, e Can Grande aveva solo nove anni allora, mentre ne avrebbe avuti 23 quando Dante completò l' Inferno al tempo in cui viveva alla corte di Can Grande a Verona. Dante retrodatò deliberatamente il momento della Commedia così da poter includere predicazioni che sarebbero risultate vere e poter indicare le potenzialità di Can Grande (mai pienamente sviluppate per la sua morte precoce). L'identificazione è rafforzata dal fatto che pare che Hound venga attraverso "Feltro e Feltro" (Inferno, Canto I, verso 105), e le terre dominate da Can Grande si estendevano da Feltre (nelle Dolomiti) e le colline di Montefeltro (a sud-ovest di San Marino).
6. Ciò ci riporta per forza al bel ricordo del film The Private Life of Sherlock Holmes in cui il Direttore Generale del Balletto Imperiale Russo (interpretato da Clive Revill) informa Holmes (superbamente interpretato da Robert Stephens) che la storia favorita della sua Prima Ballerina è "Grande cane di Baskerville", al che Holmes risponde laconicamente, e in modo del tutto appropriato per la nostra discussione: "temo che si sia perso qualcosa nella traduzione"!