Sherlock Holmes nella letteratura per ragazzi
Nella mia vasta (si fa per dire) collezione di libri
in qualche modo sherlockiani ho avuto occasione di imbattermi in alcune pubblicazioni, se
non originali, almeno degne di nota. Le suddette pubblicazioni non si trovano nelle
classiche e qualche volta seriose collane di libri per adulti, bensì in alcune collane
per ragazzi.
Nel mondo sherlockiano non è mai stata data molta importanza a questo tipo di
letteratura, anzi, spesso nelle bibliografie e nelle minime sherlockiane questo tipo di
libri non viene nemmeno preso in considerazione. Eppure, guardando bene, qualcosa di bello
e soprattutto di originale c'è.
Come possiamo non apprezzare ad esempio "Il fantasma di S. Holmes" di Kathryn Lasky (1)? La storia è molto avvincente ed originale. I protagonisti sono quattro fratelli: una coppia di gemelli undicenni di nome July e Liberty (una poco velata allusione alla loro data di nascita: 4 luglio, giornata dell'indipendenza americana) e un'altra coppia di gemelle di cinque anni, Charlotte e Amalie. Hanno una dote particolare: sono in grado di comunicare telepaticamente fra loro e sono in comunicazione anche con una misteriosa entità. Questo misterioso "fantasma" li attira a Londra, nel bel mezzo di un fitto mistero che solo alla fine rivela una conclusione ed un colpo di scena inaspettati. Come suggerisce anche la quarta di copertina: "un libro da non perdere, che piacerà innanzitutto agli appassionati ammiratori del grande Sherlock Holmes". E noi chi siamo? Non siamo forse "appassionati ammiratori ecc. ecc...."? Quindi ci piacerà sicuramente. Inoltre l'autrice ci confessa di essere a sua volta ammiratrice di Sherlock Holmes e di essersi recata a Londra per ricercare i luoghi e le atmosfere in cui il grande investigatore ha operato. Più di così!
Altro libro che merita una menzione è "L'occhio di fuoco" (2). Pubblicato nella collana "Gialli per ragazzi Mondadori" nel 1972, fa parte della serie "I Tre Investigatori". Ne esiste anche un'edizione rinnovata del 1989. La trama: un ragazzino riceve in eredità dallo zio August un grosso rubino, chiamato "occhio di fuoco", ma come in una caccia al tesoro, per impossessarsene deve ritrovarlo. Per far ciò incarica I Tre Investigatori (Jupiter Jones, Pete Crenshaw e Bob Andrews) i quali devono interpretare un'enigmatica lettera che contiene le istruzioni per il ritrovamento. E qui viene il bello. Indovinate dove lo zio ha nascosto il rubino: in un busto di gesso! E non in un busto singolo, facilmente individuabile, ma in uno che fa parte di una serie di sette, otto busti, con Giulio Cesare, Dante, Omero, Shakespeare, ecc. Non vi ricorda qualcosa? Per aiutarvi, vi dirò che ad un certo punto, Jupiter Jones, il capo de I Tre Investigatori, dice: "La soluzione del mistero si basa sulla passione che tuo zio aveva per le avventure di Sherlock Holmes, e sui busti di gesso [ ...] ". Poi aggiunge: "Al signor August piaceva leggere le avventure di Sherlock Holmes, e ricordo che ce n'è una dove si parla di un oggetto prezioso nascosto in un busto di Napoleone. Questo deve aver dato al signor August l'idea di nascondere il suo occhio di fuoco in un posto che nessuno avrebbe potuto sospettare... in un comunissimo busto di gesso [ ...]". Un gradevole e piacevole omaggio dell'autore al grande investigatore.
Nella stessa collana, nel 1981, dopo quelle intitolate a Nancy Drew, agli Hardy Boys e ad altri sei personaggi, inizia una serie intitolata "Gli Irregulars". Tre ragazzi ed una ragazza sono i protagonisti di queste avventure chiaramente ispirate ai famosi Irregulars aiutanti di Holmes. Il primo titolo della serie è "I ragazzi di Sherlock" (3) e la copertina riporta infatti i disegno dei quattro ragazzi con sullo sfondo il profilo con pipa e cappello di Sherlock Holmes. Il secondo ed ultimo titolo della serie è intitolato "Operazione Commandos" (4).
Un'altra serie interessante è quella chiamata "Sherlock
Holmes" della collana "Libro Game", edizioni E.Elle (5). Si tratta di libri interattivi nei quali il lettore
sceglie autonomamente, in base ad indizi, situazioni, luoghi, come proseguire la lettura,
grazie ai numerosi rimandi numerati. Sono possibili soluzioni diverse a seconda delle
scelte effettuate e degli indizi raccolti.
E' un modo di leggere piuttosto macchinoso, però qualche storia è ben fatta e
merita di essere letta: le ambientazioni nella Londra di Sherlock sono fedelmente
costruite e allo stesso modo è ben integrato il personaggio di Holmes, con i suoi
comportamenti canonici e le tipiche espressioni. A tutt'oggi in questa serie sono
usciti sei numeri dal 1991.
Nella biblioteca di libri per ragazzi troviamo poi "Basil di Baker
Street" (6), dal quale è stato tratto il famoso
film Walt Disney "Basil l'investigatopo". Il libro è uscito per la prima
volta nel 1959, molto prima quindi del film citato che è del 1986. In Italia è stato
edito nel 1986 in concomitanza con il film.
L'autrice Eve Titus, oltre a questo, ha scritto anche altri quattro libri con
protagonista Basil, inediti in Italia (7).
Come tutti saprete i protagonisti del libro sono topini che vivono in un quartiere
sotterraneo posto sotto la casa di Sherlock Holmes. Basil impara a fare
l'investigatore, o meglio l'investigatopo, spiando il suo "vicino di
casa". Apprende così l'arte di investigare, imita lo stile di vita e persino
l'abbigliamento del noto investigatore. Come Holmes, Basil ha un fedele
compagno-biografo nelle vesti del dottor David Q. Dawson e una governante, la signora
Judson.
Nel film di Walt Disney vengono ripresi questi personaggi, ma la trama è diversa da
quella del libro, anche se molti riferimenti sono rimasti simili. Ad esempio, nel film,
una topina cerca il padre rapito, mentre nel libro le topine sono due e sono loro stesse
ad essere rapite. Rimangono fedeli all'originale l'ambientazione nei bassifondi
marinareschi e il comicissimo travestimento da marinai dei due protagonisti, con
Watson/Dawson munito persino di benda sull'occhio.
L'introduzione del libro è nientemeno che di Laura Grimaldi, la quale ci consiglia
caldamente la lettura: "Questo libro è un bellissimo giallo, lasciatevelo dire
da una che se ne intende: il mistero è fitto e appassionante, e chi legge viene portato a
fare il tifo per Basil, con partecipazione e con calore". E noi ci fidiamo
sicuramente del suo giudizio.
Dopo avervi parlato dei libri "buoni" posso ora citare
un'edizione per ragazzi che contiene grandi inesattezze. La DeAgostini pubblica la
collana "DeAgostini Ragazzi Classici", nella quale ho trovato "Sherlock
Holmes Investigatore Privato" (8). Nella quarta di
copertina compare la seguente sconcertante biografia: "Sir Arthur Conan Doyle
(1859-1930) creò i personaggi di Sherlock Holmes e del suo fedele amico e collaboratore
Watson nel 1892 (???): la celebre coppia è protagonista di quattro romanzi e di
una trentina di racconti (???)".
Chissà da dove arriva questa data. Poi: perché quel generico "una trentina di
racconti". Non sarebbe stato meglio contarli piuttosto che scrivere un numero a caso?
Aprendo il libro la situazione non migliora. La prima pagina riporta una biografia molto
simile a quella citata, dove si insiste di nuovo sul fatto che i racconti sono "una
trentina" e sulla data di creazione dei personaggi: 1892. La presentazione poi,
firmata dr John H. Watson, si conclude con questa frase fuorviante: "Pronto alla
fine per venire spiegato a me: "Elementare, Watson!", alimentando così una
credenza popolare del tutto infondata.
Poveri piccoli lettori indifesi. Quali cose tocca loro leggere! Speriamo non incidano sfavorevolmente sul corretto sviluppo del pensiero sherlockiano!