Sherlock Holmes: attualità del mito
26-27-28 Novembre 2010
Torniamo a Roma, nella bella sede di Villa Mirafiori, per il nostro convegno di quest'anno. Siamo partiti la sera
di venerdì 26 novembre con la cena al Circolo Canottieri Roma: ospitalità
impeccabile come al solito, menù di prim'ordine (come potete vedere dall'allegato) e soci impegnati a lavorare di
mandibole per svelare i misteri dei nuovi casi di nome REFI, NSIT, QUAR e SWEE... al termine abbiamo avuto tutto
per noi un assaggio in anteprima di quello che ci aspettava il giorno dopo, ma non anticipiamo...
La mattina di sabato ci siamo ritrovati puntuali a Villa Mirafiori per l'inizio dei lavori. Dopo l'introduzione
del Presidente Alessandro Gebbia, il professor Ugo Vignuzzi ha tracciato un'interessantissima ricostruzione delle
prime traduzioni italiane delle avventure di Sherlock Holmes, parlando diffusamente de "Il furto del trattato",
che fu al centro del nostro convegno del 2008 (vi ricordo che sono ancora disponibili delle copie: vedi
la nostra pagina delle pubblicazioni) con preziose riflessioni
sulla contemporeanea evoluzione della lingua italiana; il che, manco a dirlo, ha dato lo spunto per
l'ennesima singolar tenzone fra Enrico Solito e Stefano Guerra sull'uso del "lei" o del "voi" nelle
traduzioni...
La professoressa Caterina Marrone ha invece parlato del Cerimoniale dei Musgrave, con una analisi del famoso
rituale e della storia della famiglia, anche dal punto di vista araldico. La professoressa Maria Gioia Vienna,
docente di lingua e letteratura giapponese, ha compensato la sua confessa poca esperienza sul grande detective
con la sua vasta cultura in materia di manga e ci ha illustrato diversi esempi di come Sherlock Holmes sia stato
rappresentato nei fumetti "made in Japan". Dopo la pausa spuntino, i lavori sono ripresi con Alessandra Calanchi
che ci ha parlato del paesaggio sonoro, applicato anche alle scene del crimine: ovvero. la capacità di osservare
non è solo visiva ma anche auditiva... Pietro Pozzi ci ha parlato dei moderni macchinari per l'analisi vocale e
delle loro possibili applicazioni in ambito criminale. A seguire, la tavola rotonda su "Sherlock Holmes e la
chimica", con la partecipazione della professoressa Anna Ludovico, di Luigi Garlaschelli, che ha presentato uno
scenografico facsimile del famoso test di Holmes per il sangue (potete visualizzare il video su You Tube), suggerendo le possibili
sostanze che il detective poteva usare in realtà all'epoca; e del professor Francesco Sidoti, che ha parlato
della chimica e della scienza in ambito vittoriano, ma anche di illusioni quali lo spiritismo e la
pseudoscientificità lombrosiana.
Al termine, durante la proiezione del telefilm "A study in pink" della famosa e recente serie della BBC che vede
Holmes e Watson calati in un'ambientazione moderna, si sarebbe dovuta tenere la nostra assemblea, ma il protrarsi
delle discussioni ci ha convinto a rimandare la conclusione al giorno dopo, in modo da non farci tardare a
quello che era l'evento clou della manifestazione.
Ci siamo spostati con la massima velocità permessa dal traffico serale di Roma verso l'Accademia Nazionale di
Danza, sede della serata vittoriana organizzata dal nostro presidente Alessandro Gebbia: in una splendida cornice
(un teatro ricavato in un'antica cisterna romana) abbiamo assistito a performance davvero notevoli. Dapprima
Eleonora Damizia, accompagnata da Corrado Silvestrini al pianoforte, ha cantato due canzoni tratte da due musical
dedicati alla figura del grande detective, la prima da Sherlock Holmes - the musical del 1988 e la seconda
da Baker Street, del 1965. Poi gli allievi dell'Accademia hanno presentato un balletto, Reverse Tea
Room, variazioni sul tema del doppio, per la coreografia di Marta Capitani, Federica Cucinotta e Sara De
Santis. Infine è giunto il pezzo più atteso da noi holmesiani: la prima rappresentazione assoluta in Italia
della commedia Sherlock Holmes scritta da William Gillette nel 1899 in collaborazione con Arthur Conan
Doyle. La traduzione di Alessandro Gebbia e Monica Meloni è stata ottimamente portata in scena da una compagnia
composta di studenti che hanno dato vita ai personaggi in maniera assolutamente professionale e convincente,
ricreando quella magia che per molti anni affascinò le platee di mezzo mondo nelle numerose rappresentazioni
di Gillette e di altri. Su tutti (e non solo perché nostro socio!) l'ottimo Danilo Puce, regista e straordinario
attore nel ruolo del professor Moriarty, ma il livello della recitazione è stato altissimo e il pubblico è stato
letteralmente trascinato nella Londra vittoriana sulle orme del duello tra il nostro eroe e il genio del male.
Azzeccati gli adattamenti necessari alla modernizzazione di un testo che dopotutto ha più di un secolo e che
contiene molti elementi di melodramma che se riproposti tali e quali avrebbero forse introdotto elementi di
comicità involontaria. Un lungo e convinto applauso ha salutato il sipario finale.
Dopo che la cena al termine della rappresentazione si è protratta fino a tardi, c'è voluta molta forza di volontà
per alzarsi presto il giorno dopo, in tempo per la seconda giornata di lavori. Abbiamo aperto con Michele Lopez
che ha parlato di DYIN, descrivendo le possibili alternative per il morbo impiegato dal temibile assassino
Culverton Smith nel suo tentativo di uccidere Holmes, e avanzando l'ipotesi che il suo metodo sia stato copiato
da un celebre criminale americano, Arthur Warren Waite. Danilo Puce ha raccontato la sua esperienza nel mettere
in scena la commedia di Gillette, descrivendo la genesi dell'adattamento teatrale e le difficoltà ma anche le
soddisfazioni incontrate in questo lavoro. Enrico Solito ci ha parlato del volume dei Baker Street Irregulars
Italy and Sherlock Holmes, di prossima uscita e di grande importanza per
il riconoscimento all'estero del grande lavoro da noi svolto in questi anni. Infine Stefano Guerra ci ha parlato
dell'adattamento del telefilm "Sherlock" della BBC e del tentativo di ambientazione del personaggio di Holmes
nell'epoca moderna.
Al termine c'è stata la chiusura dei lavori e i doverosi ringraziamenti agli organizzatori, dopodiché si è svolta
la nostra assemblea annuale. È stato scelto il nuovo presidente e abbiamo tutti applaudito a lungo
l'elezione di Roberto Vianello, che anche quest'anno ha partecipato attivamente all'organizzazione dei lavori del
meeting. Viene così confermato per i prossimi due anni il team "romano" con presidente e direttore dello Strand
nella stessa città. Per quanto riguarda le altre decisioni rimandiamo i soci al verbale dell'assemblea, che sarà
inviato a tutti prossimamente.
Ancora una volta ci siamo veramente divertiti e riportiamo con noi il ricordo di tre giorni trascorsi in allegria
e spirito di amicizia; gli interventi di livello veramente ottimo e un evento storico come la rappresentazione
holmesiana/gillettiana hanno reso anche questo incontro degno di essere ricordato a lungo negli annali della
società. Una ragione di più per essere presenti in numero ancora maggiore l'anno prossimo!