Il significato dell'insignificante: Sherlock Holmes a Villa Mirafiori
6-7-8 dicembre 2008
Dopo la bella prova di Firenze dell'anno scorso, anche l'inizio dei secondi vent'anni di attività della
nostra associazione è stato coronato da un grande successo, organizzativo e di pubblico.
Quest'anno, grazie alla lungimiranza del Professor Alessandro Gebbia, del Dipartimento di Anglistica,
il nostro appuntamento annuale è stato realizzato sotto l'egida della Facoltà di Lettere e Filosofia
a Villa Mirafiori, a Roma.
All'inaugurazione del convegno, intitolato "Il significato dell'insignificante", sono intervenuti
il Rettore della Sapienza, prof. Luigi Frati, che ha mostrato di cogliere perfettamente l'intento
degli organizzatori di coniugare l'approccio ludico, legato alla passione, con quello impegnato,
legato alla ricerca, il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Prof. Guido Pescosolido, il
Prof. Roberto Nicolai Mastrofrancesco, Preside della Facoltà di Scienze Umanistiche, la Prof. Elisabetta
Corsi, Presidente del Corso di Laurea in Lingue e Culture Moderne. Tutti loro sono stati insigniti, da
Carlo Eugenio Casini, Presidente della nostra associazione, del titolo di "Socio Onorario".
Si sono aperti così due giorni densi di eventi nei quali si sono alternate relazioni accademiche e
scientifiche a dibattiti e proiezioni di filmati, che hanno visto partecipare, oltre ai nostri soci,
molti curiosi e numerosissimi studenti. Philip Weller e Roberto Pirani hanno introdotto i temi del convegno
con l'argomento di maggior rilievo storico-letterario: il ritrovamento di una rarissima traduzione italiana
di NAVA, del 1895, sul Giornale, quotidiano controllato da Francesco Crispi. La pubblicazione, con il titolo
"Il furto del trattato", valse all'agente letterario Conan Doyle l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine
Mauriziano, per quanto fosse avvenuta in forma anonima, e si è ipotizzato che fosse stata voluta da Crispi per
rafforzare la voce che tra Italia e Inghilterra esistesse un patto navale segreto. "Il furto del trattato", in copia identica, è stato ripubblicato,
con la collaborazione del Dipartimento di Anglistica, in un'edizione limitata che costituisce il numero 3
della collana Studies in scarlet, e distribuito ai convenuti per celebrare degnamente un lunghissimo
lavoro di ricerca durato anni e che ha visto finalmente gli sforzi di tutta l'associazione coronati da
successo.
Caterina Marrone ha analizzato poi le crittografie presenti nel Canone holmesiano, da quella semplice di
DANC a quella più complessa di VALL, mentre Gabriele Mazzoni ha illustrato la figura di Joseph Bell, il
grande chirurgo scozzese di cui Conan Doyle fu allievo, narrando "un aneddoto dietro l'altro su quel
personaggio straordinario" [CARD, 894]; quindi Enrico Solito ha dato un'altra prova delle sue capacità di
avvocato difensore (dopo avere brillantemente fatto assolvere l'anno scorso a Firenze Sherlock Holmes in
persona) con un'arringa d'ufficio a discolpa dell'arcicriminale rivale di Holmes, il professor Moriarty,
tentando di riabilitarne la memoria.
Nel pomeriggio abbiamo assistito alla prima parte dello sceneggiato "La valle della Paura", realizzato dalla
RAI nel 1968 e mai replicato. La gente in sala ha seguito attentissima, a dimostrazione del fatto che malgrado
i quarant'anni trascorsi, la qualità con la quale allora si realizzavano gli sceneggiati della televisione
nazionale fa ancora presa su un pubblico composto prevalentemente di giovani studenti. Al termine abbiamo
avuto la graditissima presenza di Nando Gazzolo in persona, indimenticabile interprete di quello storico
Holmes. Gazzolo ha gentilmente risposto alle nostre domande sulla realizzazione di quel lavoro, insieme al
grande Gianni Bonagura, uno dei migliori Watson mai visti, in collegamento telefonico. Il grande attore ha
poi incantato e commosso la platea declamando quello che ha definito "un giallo": "La cavallina
storna" di Giovanni Pascoli. Un applauso di diversi minuti e una pioggia di richieste di autografi hanno
accompagnato la fine dell'intervento.
A seguire, nella tavola rotonda coordinata da Alessandra Calanchi, "Dall'indizio alla prova", Luciano Garofano
(tenente colonnello dei RIS di Parma), Francesco Sidoti (Presidente del corso di laurea di Scienza
dell'Investigazione dell'Università di L'Aquila), Vincenzo Giammarco (Responsabile di Endocrinologia
dell'Ospedale Santo Spirito di Roma) e Anna Ludovico (della facoltà di Filosofia della Sapienza) hanno trattato
di argomenti quali il lavoro della moderna polizia scientifica paragonato al metodo di indagine di Sherlock
Holmes e delle metodologie dello scienziato e del detective.
Una cena con delitto, organizzata dall'associazione "Gialli per caso", ha chiuso la serata. Dobbiamo dire che,
provati da una lunga giornata di lavori, non tutti i nostri soci si sono rivelati all'altezza degli enigmi
proposti; d'altra parte, a nessuna delle squadre in cui siamo stati divisi per il gioco (ognuna ispirata a
un famoso investigatore) era stato dato il nome del Maestro... il che può aiutare a spiegare alcuni risultati
non brillanti. Alla fine, comunque, la vittoria è andata a un team composto esclusivamente di nostri soci,
quindi in fin dei conti Usih ha tenuto alta la propria reputazione di segugi.
La seconda giornata di lavori è stata aperta da Michele Lopez, il quale ha discusso di quello che secondo
Holmes è il peggiore dei criminali, il medico assassino, parlando dei famosi avvelenatori Palmer e Pritchard
citati da Holmes in SPEC. Marco Fiorilla ha narrato la storia del ritrovamento delle tavole anatomiche di
Bartolomeo Eustachi da parte di Giovanni Maria Lancisi, descrivendola come un'affascinante investigazione
storica. Brigitte Latella ha illustrato le modalità con le quali i media svizzeri hanno trattato, nel tempo,
la figura di Sherlock Holmes, proiettando al termine del suo intervento il servizio realizzato dalla
televisione del Canton Ticino in occasione del nostro convegno dello scorso anno. Rolando Dubini nel suo
intervento ha sostenuto, in linea con studi recenti, che il tipo di ragionamento applicato da Holmes
sia proprio deduzione e non abduzione, come era stato ipotizzato da Umberto Eco e altri in diversi lavori.
Nino Pulvirenti ha presentato una sua ipotesi sul Cardinale Tosca (da lui identificato con Florian-Jules-Félix,
Cardinale Desprez), suggerendone rapporti con la famiglia Holmes e in particolare con Mycroft. Takeshi Shimizu
ha presentato un suo lavoro sulle difficoltà di traduzione del Canone nelle varie lingue, sollevando alcuni
interrogativi curiosi (quanti di noi si erano resi conto che il titolo di SOLI può riferirsi tanto a Violet
Smith quanto a Bob Carruthers e che quindi il ciclista solitario potrebbe essere in realtà una ciclista
solitaria?).Takeshi è stato insignito anche lui, per la sua affettuosa e costante presenza ai nostri convegni, del
titolo di socio onorario. Stefano Guerra ha infine concluso la mattinata con un'affascinante ipotesi sui retroscena
di FIVE, spiegando i punti deboli della storia alla luce di una nuova interpretazione che trasformerebbbe una delle
sconfitte di Holmes in una delle sue più brillanti trovate. Prima del pranzo, Alessandra Calanchi ha presentato
il nuovo volume della rivista Linguae, che raccoglie
i lavori degli ultimi due convegni dedicati a Sherlock Holmes organizzati dall'Università di Urbino.
Nel pomeriggio abbiamo avuto la proiezione della seconda parte dello sceneggiato "La valle della paura", mentre
in contemporanea si è tenuta la nostra assemblea annuale. Il presidente Carlo Eugenio Casini ha presentato le
sue dimissioni, considerando concluso il periodo di transizione che lo aveva spinto ad accettare in via
eccezionale un secondo mandato. L'assemblea si è espressa in modo unanime per l'elezione di Alessandro Gebbia a
nuovo presidente. In maniera altrettanto unanime è stato riconfermato Maurizio Tidu alla carica di segretario.
L'assemblea ha poi tributato un lungo applauso agli organizzatori di questo splendido convegno, Stefano Guerra e
Alessandro Gebbia, con il contributo fondamentale di Maurizio Tidu e Roberto Vianello. Si è poi discusso di altri
argomenti che saranno illustrati con la pubblicazione del verbale dell'assemblea nel prossimo numero dello Strand.
La lettura recitata di un testo tratto da un apocrifo di Enrico Solito ("Il caso dell'esatta diagnosi") ha allegramente
concluso i lavori di questi fantastici due giorni, che hanno consentito agli studenti di scoprire, forse con un
pizzico di stupore, ma anche con tanto interesse (come testimoniano le iscrizioni di nuovi soci) lo strano mondo degli
amanti del detective britannico.
Ma per noi soci il divertimento è continuato a sera, con la cena organizzata presso il Circolo Canottieri Roma, avente
per tema "Da Mrs. Hudson alla cucina romana" e che ci ha visto deliziare i nostri palati con piatti dai suggestivi
nomi di FIRS, SITH, VEAL, CROS e FING... vi lasciamo immaginare quali prelibatezze si nascondessero dietro queste
sigle pseudo-canoniche. Nel corso della cena si è tenuta la presentazione di vari libri recenti su Sherlock Holmes:
la nuova traduzione di Vita privata di Sherlock Holmes a cura della casa editrice Alàcran (vi ricordiamo che
fino all'8 gennaio 2009 è possibile per i soci di Usih acquistare on-line questo volume con uno sconto del 50%: è
sufficiente seguire questo link), il nuovo lavoro di
Enrico Solito, Sherlock Holmes e l'orrore di Cornovaglia edito dalla Hobby & Work, il libro del nostro
nuovo socio Marco Grassi, Sherlock Holmes e l'ombra di sangue, Edizioni Il Filo, e infine la traduzione
dell'apocrifo di Loren D. Estleman Sherlock Holmes contro Dracula della Gargoyle Books, il cui direttore ci
ha anche letto in anteprima un brano della traduzione di un altro lavoro di Estleman di prossima uscita, Il
dottor Jekyll e Mr. Holmes. Una presentazione di Roberto Vianello su "Sherlock Holmes e il canottaggio" ha
chiuso in maniera trionfale una perfetta giornata holmesiana.
La mattina dell'ultimo giorno, la visita guidata al Museo Criminologico del Ministero della Giustizia di via del
Gonfalone, è stata l'adeguata conclusione della manifestazione.
La lista dei ringraziamenti è lunga: il Ministero della Giustizia (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), il
Museo Criminologico, l'Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e il Dipartimento di Lingue e Letterature e
Culture Moderne di Sapienza Università di Roma; Fiorella Gabizon e Paola Mesiti che hanno fatto parte del
comitato scientifico-organizzativo insieme ai nostri Alessandro Gebbia, Stefano Guerra, Maurizio Tidu e Carlo
Eugenio Casini; Alessandro Capetola di Homolegens Edizioni; Gabriella Guerra per l'ufficio stampa; e infine
tutti gli studenti che hanno seguito attenti e con spirito di vera partecipazione i lavori dall'inizio
alla fine.