NAVA, il trattato scomparso
di Enrico Solito
Come tutti sapete in NAVA, pubblicato nel 1893, si parla di un trattato scomparso: un trattato tra Italia ed Inghilterra in funzione antifrancese. Durante lo scambio serrato di lettere tra la Toscana e l'Hampshire che hanno portato alla redazione di quel gioiellino che è "Sotto ordini del medico"" il nostro Philip Weller si è ricordato di aver letto una volta una lettera di ACD in cui parlava del cavalierato offertogli dall'Italia. Gianluca Salvatori è riuscito a trovare l'iscrizione di ACD nel registro dei Cavalieri e a dimostrare che essa avvenne nel 1895 e non nel 98 come detto finora. Weller intanto ritrovava il passo della lettera di cui si ricordava,e che risaliva al gennaio 95. Come potete leggere sul libretto in questione, ACD ironizzava sulla faccenda e diceva che il titolo gli veniva conferito per aver acconsentito a pubblicare NAVA sul "giornale di Crispi".
Voi sapete che io sono un perverso. Come fare a dormire dopo una notizia così? ACD dice che l'agente letterario in Italia gli aveva proposto la cosa e che lui acconsentiva. Uno scherzo? Sta di fatto che poco dopo l'onorificenza fu conferita davvero. E all'epoca ACD non aveva ancora pubblicato niente da noi (il buon Pirani ci rammenta ne "Le piste di SH" che la prima edizione fu quella di SILV, SCAN e REDH in quello stesso anno). L'idea che NAVA fosse stato pubblicato a puntate su un giornale e che poi quella edizione fosse stata dimenticata mi faceva lo stesso effetto di un drappo rosso a un toro.
Così mi sono buttato a corpo morto su una ricerca
su Francesco Crispi e i suoi giornali. Posso dirlo? Un'ironia della sorte,
perché se c'è un politico dell'800 che ho sempre odiato
con tutto il cuore è proprio questo ex garibaldino finito a far
sparare sulla folla che chiedeva pane. Ma lasciamo stare.
Dunque, l'uomo fondò e diresse vari giornali in vita sua, e scrisse
articoli anche all'estero. Abitò a Londra per un certo periodo
dove imparò benissimo l'inglese. Se ammettiamo che l'idea dello
scambio (croce di cavaliere in cambio dei diritti della pubblicazione)
sia stata sua, potrebbe aver conosciuto ACD leggendolo in inglese. Personalmente
credo che Crispi avesse altro da fare, e che sia stato l'agente a muoversi.
L'unico giornale "di Crispi" attivo al 1895 era tuttavia "La Riforma". Fondato da lui a Firenze, si spostò a Roma e fu edito fino al 4 agosto 1896. Era un giornale davvero "di Crispi": organo del suo partito, lo difendeva a spada tratta e con la stessa imparzialità che abbiamo noi tra Moriarty e Holmes. Il suo direttore andava a casa di Crispi ogni mattina, mentre lui faceva colazione, per aggiornarlo sui pettegolezzi politici, e fu a quel giornale che Crispi rilasciò interviste importanti come quando annunciò di voler silurare un suo ministro. Infine, fu proprio per "La Riforma" che Crispi finì nei guai ai tempi dello scandalo della Banca Romana, un "affaire" davvero losco: pare che Crispi fosse riuscito a far pagare allo stato cambiali per 244.000 lire -una somma enorme- relativa ai debiti del giornale. "La Riforma" cessò improvvisamente le pubblicazioni dopo Adua e la repentina caduta dell'uomo politico.
Dopo aver trovato tutti questi dati mi sentivo a cavallo. Via internet setacciai le biblioteche alla ricerca del giornale, finché scoprii che ne esisteva una collezione completa proprio a Firenze, al Forte Belvedere -una emeroteca straordinaria. Me ne andai lassù, in un paesaggio da favola. Mi inoltrai per i corridoi una volta percorsi dai soldati e ora sede di enormi armadi pieni di pacchi chiusi contenenti giornali di tanto tempo fa"mi portarono i pacchi giusti e io li scartai col cuore che batteva. Fa impressione leggere un quotidiano di cent'anni fa, vi assicuro!
La riforma era un foglio di 4 pagine. E gongolai quando vidi che nella seconda c'era la parte bassa del giornale dedicata ai romanzi di appendice. Mi misi a cercare, ormai certo che da un momento all'altro mi sarei imbattuto nella storia di un giovane scrittore inglese"
Macché. Una delusione atroce. C'era di tutto, e potrei dirvi titoli ed autori di quella orribile paccottiglia. Anche autori discretamente noti all'epoca: ma niente NAVA.
Tornai deluso a casa. Scoprii che esisteva una "La Riforma illustrata"legata
al quotidiano come trimestrale: altro fiasco, cessò le pubblicazioni
nel 1890.
Allora ho cominciato a cercare i giornali di area Crispina e andare a
leggerli. Ne ho trovati diversi e tutti con romanzi di appendice, ma niente
NAVA. In particolare ho spulciato: La Gazzetta del Popolo, il Giornale
di Sicilia, il Roma. Ho escluso il Tempo di Venezia perché cessò
nel 1890.
Allora, Holmesiani, eccomi a voi: questo è lo stato dell'arte. Chi sa qualcosa? Chi sa di altri giornali di area Crispina che possano essere stati coinvolti? Chi ha voglia e idee, parli, e mi contatti subito!