L'infallibile John H. Watson
di Enrico Solito
Fin da quando mi interesso di cose Holmesiane ho sempre
guardato con sospetto, e una punta di fastidio, le lunghe elucubrazioni
sulle varie contraddizioni Canoniche che si concludono invocando un errore
di Watson. Non che la cosa sia impossibile -Dio sa se il Buon Dottore
era o no un poco distratto- né sta a un uomo con la testa tra le
nuvole come me criticare un così illustre collega. Ma il fatto
è che la scusa deve essere usata come l'aceto balsamico- con estrema
parsimonia: o questo diventa il "refugium peccatorum" che si
usa quando si vuole, evitandoci più fini spiegazioni, e divertimento
più raffinato. Insomma: mi pare la classica spiegazione degli holmesiani
pigri.
Da gennaio ultimo scorso, come forse alcuni di voi sanno, pressioni indipendenti
dalla mia volontà mi hanno obbligato a riaccostarmi con rinnovato
interesse a REDC.
Non credevo, francamente, che quel raccontino avesse tanti segreti da
rivelare e tanti misteri da chiarire: ma via assicuro che mi si è
aperto un mondo. Al momento attuale sto svolgendo ricerche sui nomi di
Gennaro Lucca e sua moglie, nonché del padre di lei, e dei vari
spostamenti della coppia: ma è prematuro parlare di questi aspetti,
che saranno oggetto di future elucubrazioni.
Vi vorrei parlare invece dei due clamorosi "errori" watsoniani,
o supposti tali, in REDC,
uno da sempre citato dagli autori di lingua anglosassone e l'altro noto
invece solo, o quasi, a noi italiani. Mi riferisco alla storia del messaggio
in italiano decifrato da Holmes ("Attenta") e della questione
della Carboneria.
Attenta!: un trionfo mancato
Holmes e Watson hanno trovato sul giornale che la chiave per capire il
messaggio è "uno A, due B e così via". Più
chiaro di così! Perciò, quando vedono i segnali luminosi
con la candela, tutto è chiaro: un lampo è A, 20 sono una
T, e così via, fino ad "attenta". Ma siamo proprio sicuri?
Come notarono Louis E. Lord e S.F. Blake il fatto è che la T è
la ventesima lettera dell'alfabeto inglese, ma solo la diciottesima di
quello italiano, mancando a noi la j e la k. Dunque Holmes avrebbe dovuto
leggere non "attenta" ma "avvepva" o qualcosa del
genere: e lo stesso per la parola "pericolo" che seguiva nel
messaggio. Le discussioni furono e sono feroci, e tutti conclusero che
Watson, evidentemente, ricordava male, o meglio, inventava. Lui ricordava
che il codice era quello e che dal numero dei lampi Holmes aveva "tradotto"
la parola: ma non ricordando il numero esatto dei lampi lo aveva ricostruito,
usando naturalmente l'alfabeto inglese, e sbagliando: Gennaro in realtà
aveva mandato 18 lampi per la T, non 20. Ma anche questa soluzione pare
sballata: Holmes non sapeva "prima" che il messaggio era in
italiano. Dunque, applicando anche lui l'alfabeto inglese (come ovvio)
avrebbe dovuto leggere "arrelra" o giù di lì.
Dato che chi scrive si considera un genio si è messo a pensare
ed è stato toccato dell'illuminazione. Quando Gennaro ed Emilia
si mettono d'accordo sul codice, usano un codice francamente elementare,
una stupidaggine che chiunque avrebbe potuto capire anche senza avere
la chiave: è quello più usato dai bambini quando giocano.
Come fanno a sapere che non saranno intercettati? Ricordiamoci che hanno
alle calcagna un fior di farabutto come Pietro Gorgiano, mica un teppistello
qualunque! E se avessero usato una complicazione proprio nell'alfabeto?
Se fossero stati d'accordo di parlare in italiano, ma usando l'alfabeto
inglese? Qualunque inglese avesse intercettato il messaggio non avrebbe
potuto interpretarlo: "attenta" per lui sarebbe stato un "nonsense".
E se invece l'avesse intercettato Gorgiano egli, sapendo che era mandato
da Gennaro, avrebbe naturalmente usato l'alfabeto italiano, avendo a sua
volta un nonsense. Solo chi usasse l'alfabeto inglese e conoscesse l'italiano-come
appunto Holmes- lo avrebbe capito. Watson non si era sbagliato affatto!
Quod erat demonstrandum.
Mi sono sentito molto orgoglioso di me stesso, vi assicuro, finchè,
solo pochi giorni fa, ho trovato nelle note di Baring-Gould che un certo
Donald A. Yates aveva detto la stessa cosa in un articolo del Baker Street
Journal nel 1956. Ma come si è permesso, dico io?!
La Carboneria e l'ignoranza della storia.
Durante il lungo monologo in cui Erminia Lucca, nata Barelli, confida
a Holmes e a Watson la sua storia, all'epilogo di REDC, è contenuta
una imprecisione storica che fa sobbalzare ogni Holmesiano italiano, ma
che in genere non è considerata tale fuori dal Bel Paese. Si tratta
del punto in cui la donna racconta che il suo povero Gennaro era implicato
in una terribile società segreta, il Cerchio Rosso, "alleata
con i vecchi Carbonari". Ora è certamente cosa grave per un
italiano confondere la Carboneria, il movimento rivoluzionario del primo
ottocento, con la Camorra e la delinquenza comune. Come è possibile?
Certo, gli studiosi ci informano che sul manoscritto del racconto c'è
scritto Camorra, poi corretto in Carboneria: e dunque può trattarsi
di una svista dell'Agente letterario, una sua improvvida correzione chissà
a quali fini: ma sempre nel campo delle sviste ci troviamo.
Ma è proprio una svista?
Consideriamo ciò che sappiamo di Gennaro. E' un temperamento focoso
ed impulsivo (fugge con la donna che ama, emigra in America") coraggioso,
intelligente. Non un cattivo ragazzo, e non privo di istruzione, se lavorava
nello staff di Augusto Barelli, deputato ed avvocato anziano, e anche
capace di lavorare duramente, come farà all'estero. Perché
Barelli proibì le nozze, pur vedendo che la figlia era follemente
innamorata di lui? Era povero, certo, ma aveva i numeri per riuscire,
se protetto dal suocero. Cosa ancora più importante: perché
Gennaro ed Emilia emigrano dopo il matrimonio piuttosto che tornare dal
padre di lei chiedendo perdono? Acque profonde, miei cari amici. Ma andiamo
avanti.
I commentatori datano al 1902 la storia, e Emilia parla del suo matrimonio
come di quattro anni prima: il 1898. La situazione politica e sociale
in quell'anno era in Italia veramente terribile. Lo scontro sociale si
era acuito al parossismo durante il governo Crispi del 95-96: si era arrivati
allo scioglimento del partito Socialista e alla caccia all'anarchico in
tutto il paese. La situazione non era certo migliorata con il disastro
di Adua e la conseguente caduta del governo Crispi: l'illusione di offrire
alle masse popolari una possibile via d'uscita dalla miseria promettendo
nuove terre da coltivare nelle colonie era infranta per sempre. Rivolte
e moti si susseguivano dappertutto in Italia e proprio nel maggio 1898
si arrivò a far sparare dall'esercito sulla folla a Sesto Fiorentino
(4 morti) e a Milano, dove i cannoni di Bava Beccaris (poi decorato dal
"Re Buono" Umberto) fecero strage, ad alzo zero, di più
di cento cittadini. Da un lato miseria, disperazione e rabbia, dall'altra
repressione feroce : così potrebbe essere sintetizzata la situazione
politica del tempo. Umberto fu assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci
nel 1900, e tuttora molti paesi toscani hanno piazze intitolate al Bresci,
a testimonianza di un odio profondo, di ferite mai rimarginate.
In una situazione del genere non è certo difficile immaginare che
gruppi rivoluzionari, persa ogni speranza di riuscire a cambiare in maniera
legale la situazione, siano scivolati nella illegalità. In fondo
in tutto il Sud, dalla fine della guerra del 1860, erano dilagati fenomeni
di brigantaggio da parte di uomini disperati, rovinati dalle tasse o esasperati
dall'idea della ferma militare di 5 anni introdotta per la prima volta
dai Savoia: e sempre al Sud forte era la tradizione criminale di mafia
e camorra, alle cui origini si trovano, forse due o tre secoli prima,
società segrete di autodifesa. Questi stessi fenomeni criminali
si riprodurranno negli Stati Uniti, anche lì all'inizio come reazione
e difesa alle soperchierie subite, divenendo poi subito un cancro che
impediva agli stessi italiani di vivere decentemente (come la stessa storia
di REDC ci racconta).
Potrebbe cioè essere successo al "Cerchio Rosso" la stessa
cosa avvenuta a Vermissa Valley alla "Società degli uomini
liberi" descritta in VALL: una società segreta altrove rispettabile
e dedita al progresso dei lavoratori sarebbe scivolata in una deriva puramente
criminale.
In una situazione in cui i circoli socialisti erano sciolti e i loro membri
schedati o costretti alla clandestinità, uno dei circoli napoletani
("rosso" potrebbe essere allora una coloritura politica), mal
guidato da un violento come Gorgiano, avrebbe potuto divenire un gruppo
criminale proprio perché cacciato nella clandestinità.Ecco
allora che l'on. Barelli avrebbe proibito le nozze della figlia con Gennaro
non perché fosse un povero, ma perché compromesso politicamente,
in modo tale da rovinare la sua carriera politica se se lo fosse tenuto
vicino. Ha senso anche l'emigrazione, quasi la fuga, negli Stati Uniti
. Ed ha senso soprattutto la dichiarazione di Emilia che Gennaro "quando
tutto il mondo sembrava contro di lui e stava diventando pazzo per le
ingiustizie"aveva aderito al Cerchio. E infine spiega il fatto che
quando Gorgiano va a casa loro a New York, il suo argomento preferito
di conversazione sono "la politica e le questioni sociali",
il che è davvero strano per un semplice camorrista.
Dunque, il Cerchio Rosso di Gorgiano era in origine uno dei tanti gruppi
di lavoratori che chiedevano pane e lavoro, criminalizzati e resi clandestini
dalla repressione umbertina: un gruppo che, invece di lavorare coraggiosamente
all'opposizione come fecero in tanti, si rifugiò nella clandestinità
prima, nella criminalità poi, allontanandosi sempre di più
dai primitivi ideali per divenire alla fine un gruppo camorristico feroce
come e forse più degli altri. Ed ecco dunque che il buon Dottore
non aveva affatto torto quando parlava di carboneria: non confondeva affatto
camorra e rivoluzione, ma sottolineava invece l'origine originariamente
politica della nascita di quel gruppo: il che ci rende molto più
simpatico Gennaro, un rivoluzionario mancato piuttosto che un farabutto
pentito.
Molto altro c'è da lavorare su REDC, e lo sto facendo duramente.
Ma questa riabilitazione etica di Gennaro Lucca e della sua ribellione
sfortunata (perché scivolata nel delitto invece che nell'opposizione)
a un potere feroce e sordo, mi pare già un risultato soddisfacente.
Sempre che voi siate d'accordo"