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Watson e Moriarty: una conoscenza indatabile?

La gioia e l'arrovello tipici, da sempre, degli studiosi Holmesiani, è il sezionare Il Canone alla ricerca di contraddizioni, di equivoci, di punti oscuri da affrontare e chiarire. Vorrei proporvi qui di esaminare insieme uno di questi punti caldi: quando esattamente Watson seppe dell'esistenza del bieco Prof. Moriarty?

Certamente in FINA, dirà qualcuno di voi. Ricordate? FINA, 470

You have probably never heard of Professor Moriarty?" said he.
"Never."

E dunque la risposta corretta è aprile del 1891... Ma certamente altri balzeranno su a dire: No, assolutamente. In VALL Watson già conosceva Moriarty. E, in effetti, se andiamo a leggere, VALL 769:

You have heard me speak of Professor Moriarty?
The famous scientific criminal...

E i due discettano a lungo di Moriarty, le cui attività Watson conosce: e Watson assisterà al colloquio con l'ispettore Mac Donald in cui Holmes porta gli indizi a sosetgno delle sue accuse: e infine alle ultime pagine del romanzo è a lui che si rivolge Holmes nel rivendicare al Professore la responsabilità della scomparsa del povero Douglas.

Naturalmente, come si sa, le attribuzioni di datazione su VALL possono essere ballerine, ma insomma, delle due l'una: o è prima del 1891, e allora Watson mente in FINA quando dice di non conoscere Moriarty: o è posteriore, e allora si apre un'altra contraddizione, perché se VALL si svolge dopo Reichenbach e Moriarty è in attività allora Moriarty non è morto alle cascate del Reichenbach.

La datazione di VALL: il Canone.

Diventa dunque cruciale attribuire a Vall una data. Cosa possiamo dire dal Canone? Watson è chiarissimo: 7 Gennaio (Being the seventh of January, dice Holmes in VALL 773) alla fine degli anni 80 (Those were the early days at the end of the '80's, stessa pagina) dunque l'89 o il 90.

Alla fine del romanzo, tuttavia, vi è un paragrafo in cui si narra velocemente la vita di Douglas a partire dal processo dei capi della setta, che è stato usato variamente per raggiungere una data sicura. Eccolo:

And yet, as he had guessed, the game was not over yet. There was another hand to be played, and yet another and another. Ted Baldwin, for one, had escaped the scaffold; so had the Willabys; so had several others of the fiercest spirits of the gang. For ten years they were out of the world, and then came a day when they were free once more-a day which Edwards, who knew his men, was very sure would be an end of his life of peace. They had sworn an oath on all that they thought holy to have his blood as a vengeance for their comrades. And well they strove to keep their vow!
From Chicago he was chased, after two attempts so near success that it was sure that the third would get him. From Chicago he went under a changed name to California, and it was there that the light went for a time out of his life when Ettie Edwards died. Once again he was nearly killed, and once again under the name of Douglas he worked in a lonely canon, where with an English partner named Barker he amassed a fortune. At last there came a warning to him that the bloodhounds were on his track once more, and he cleared-only just in time-for England. And thence came the John Douglas who for a second time married a worthy mate, and lived for five years as a Sussex county gentleman, a life which ended with the strange happenings of which we have heard.

Ricordiamo poi che l'azione si America si apre il 4 febbraio 1875

La soluzione classica

La datazione di VALL delle principali cronologie danno tutti (meno uno come vedremo) epoche precedenti a FINA. Per Baring-Gould, Dakin, Folsom, Zeisler si tratta del 1888, per Bell 1887, Blakeney 1890, Christ e Hall 1889.

Come giustificano questi autori la contraddizione di cui ci interessiamo? Per tutti, diamo la parola a Baring-gould.

Si deve ricordare che FINA fu scritto e pubblicato prima di VALL. Perciò, come il Dr John Dardess ha puntualizzato già molto tempo fa nel suo "On dating VALL", la negazione di Watson ha qui "una pura licenza letteraria, necessaria per una introduzione sufficientemente drammatica di Moriarty al pubblico: se Watson avesse replicato affermativamente alla domanda di Holmes non ci sarebbe stato bisogno della descrizione seguente del professore. Perciò... quella frase non ebbe mai luogo. Ma sia la domanda che la risposta sono puramente retoriche, e la descrizione probabilmente interpolata da discussioni avvenute in altre occasioni."

Lo stesso punto di vista è stato espresso da Mr G.B.Newton in "The date of VALL" e da James Bucholtz in "A tremor at the edge of the web":

"La descrizione di Moriarty che Watson mette in bocca ad Holmes è probabilmente stata p ronunciata in un'altra occasione, ma è artisticamente necessaria come Watson, esperto narratore, comprende esattamente e subito... fingendo di ignorare l'esistenza di Moriarty Watson può schizzare il background del drammatico incidente alle cascate del Reichenbach. Deve solo alterare il momento di una ben nota conversazione che deve avere avuto luogo in un momento antecedente al 1891 tra Holmes ed il suo Boswell."

Dunque tutto chiaro. VALL è avvenuta prima di FINA, il "never" fu pronunciato ancor prima di VALL e trasportato per ragioni letterarie in FINA.

Ma...
E perché da un punto di vista artistico non sarebbe stato possibile descrivere Moriarty con altrettanta drammaticità? Proviamo mescolare FINA e VALL.

"You have probably never heard of Professor Moriarty?" said he.
"The famous scientific criminal, as famous among crooks as he is unknown to the public".
Proprio così, amico mio. Non trova terribile ... the genius and the wonder of the thing!" he cried. "The man pervades London, and no one has heard of him. That's what puts him..."

E Watson ovviamente era molto più capace di me. Personalmente trovo la spiegazione "artistica" abile, ma non del tutto soddisfacente, anche perché finisce coll'usare una variante della difesa estrema dell'Holmesiano, la "bugia" o "l'errore" di Watson. Non che sia proibito, ma si tratta del refugium peccatorum, da usare solo se tutto il resto sia stato escluso.

Ma non basta. Vi è un secondo punto, terribilmente difficile da spiegare se si adotta questa soluzione: leggiamo in EMPT, che ovviamente fu pubblicato subito dopo FINA e ben prima di VALL:

But, then, if I remember right, you had not heard the name of Professor James Moriarty, who had one of the great brains of the century

E adesso quale spiegazione artistica adottare per quest'altra bugia? È evidente che quella frase Holmes non la pronunciò mai, perché non poteva pronunciarla. Dunque sarebbe servita a Watson per ribadire che prima di FINA non conosceva Moriarty, ma perché? Chi lo metteva in dubbio all'epoca?

Non esiste spiegazione. Né Baring Gould né altri a quanto ne so, dicono una parola sull'argomento.

Francamente, e lo dico con tutta umiltà, tutta la spiegazione mi pare un orrendo pasticcio: una spiegazione che invoca ragioni artistiche inesistenti per una bugia e non giustifica la seconda.

Cos' altro ci rimane?

L'ipotesi di Gavin Brend

In My dear Holmes-A study in Sherlock, London 1951, Gavin Brend affronta, tra le tante, questa questione, cercando di risolverlo in una maniera del tutto originale. Si parte con la datazione di VALL: ascoltiamo.

Birdy Edwards arriva a Vermissa Valley il 4 febbraio 1875 e tre mesi dopo circa i Vendicatori sono arrestati. Il processo ebbe luogo probabilmente lo stesso anno. Ted Baldwin e i suoi compagni furono rilasciati 10 anni dopo il processo, perciò possiamo ritenere che siano tornati in libertà nell'autunno dell'85. Una volta fuori rivolsero immediatamente la loro attenzione ad Edwards, che subì due attentati mentre viveva ancora a Chicago. Non senza ragione decise che la California aveva un clima migliore che Chicago. La data del suo trasferimento in California è sconosciuta ma stabilendo un breve intervallo tra i due attentati falliti deve risalire presumibilmente all'inizio del 1886. Deve essere stato almeno 6 anni in California perché era stato socio lì con Cecil Barker per 5 anni, e la prima Signora Edwards morì nell'anno prima che incontrasse Barker. Perciò la prima data possibile perla sua partenza dalla California alla volta dell'Inghilterra è in un qualche momento del 1892, non durante i primi due o tre mesi di quell'anno. Passano altri sette anni nel Sussex e poi arriva la vicenda narrata in VALL. Questo ci porta al 1899 ma dato che ci viene detto che l'omicidio ha luogo il 6 gennaio, possiamo dire con sicurezza che il gennaio 1900 è la prima data possibile per VALL.

Brend aggiunge un altro indizio per il 1900: c'è già Billy, che in Maza (1903 certamente) è un "young page": perciò in VALL ha appena preso servizio. Su questo tuttavia è stato rimbeccato da tutti coloro (e sono tanti) che ritengono Billy un nome di comodo, il nome con cui a Baker Street si intendeva il "page": e che dunque vi siano stati chissà quanti Billy. Io sono d'accordo: è buffo ma in un mio racconto ho scritto la stessa cosa, convinto di aver avuto un'idea originale, mentre solo ora vedo che l'avevano già detto altri

Ma dunque, Moriarty è ancora vivo nel 1900? Brend mena un po' il can per l'aia ricordando che Holmes nel Grande Iato continua a nascondersi per tre anni malgrado Moriarty sia morto. E alla fine tira fuori il coniglio dal cilindro.

...la gang di Moriarty era rimasta in piedi e si era riorganizzata. Un nuovo leader aveva preso il posto del prof.Moriarty, un nuovo Napoleone del crimine, ancora più defilato del suo predecessore. Il primo napoleone aveva fatto un solo errore, molto piccolo, ma sufficiente a spingerlo alla definita caduta. Il secondo non fece lo stesso errore e Holmes non riuscì mai ad incastrarlo. Il suo nome? Colonnello James Moriarty.

Già, proprio così. Il fratello, lo stesso citato in FINA. Chiaramente Watson sbaglia a scrivere Professor Moriarty, è il Colonnello: ai tempi di VALL è lui il "secondo Moriarty".

Trovo l'ipotesi affascinante ma arzigogolata. E alla fine ci lascia con una serie di problemi. Prima di tutto, perché Watson cita invece e sempre Moriarty come "professore" in VALL? Capisco un errore, due, ma Moriarty è citato 13 volte in VALL come Professore. E poi, problema ancor più formidabile: d'accordo tutto, ma dunque Holmes perde. Ai tempi del professore era disposto a rischiare la vita pur di eliminarlo, e ora invece si ritira in Sussex? Lo Holmes che conosciamo, piuttosto, avrebbe sfidato a duello il suo avversario con un pretesto. Dunque il vero redde rationem non sarebbe mai stato narrato... manna per gli apocrifisti, ma delusione per gli studiosi. E alla fine si ritorna al solito vecchio "errore di Watson". No, usando il rasoio di Occam (tra due soluzioni con lo stesso grado di veridicità perché mai scegliere la più complicata?) personalmente rifiuto questa idea.

Tertium non datur? Quando mai!

Con una presunzione pari solo all'incoscienza osiamo avanzare una terza ipotesi. Cominciamo con la datazione: come rispondere a Brend?

I punti fermi sono: il 4 febbraio 1875 inizia la storia, tre mesi dopo l'arresto. Baldwin esce 10 anni dopo: Mc Murdo si sposta in California dopo 2 attentati, la moglie muore: lavora con Barker per 5 anni e poi va in Inghilterra, si risposa e vive altri 5 anni a Birlstone.

Blakeney suppone che in realtà Baldwin e gli altri siano evasi prima dei dieci anni: ma noi siamo più d'accordo con Zeisler che suppone che i Vendicatori in libertà non abbiano atteso il rilascio di Baldwin.

Potrebbe essere andata così: gli attentati e il trasferimento in California avvengono dopo qualche anno, quando Baldwin è ancora dentro, diciamo intorno al 1880. Edwards lavora con Barker fino al 1885-86: quando Baldwin esce lo cerca e sta per rintracciarlo, ed è allora che Edwards vende tutto e fugge in Inghilterra. Se adottiamo questa teoria arriviamo comodamente agli anni 89-90.

Il testo di Watson non è in contraddizione con questa idea: dà in effetti l'impressione che l'uscita di Baldwin sia l'inizio degli attentati ma non lo dice chiaramente e dobbiamo ricordare che Watson scrive oltre 20 anni anni dopo i fatti: che queste date gli erano state riferite di sfuggita, senza la possibilità di una sua verifica diretta: che di sfuggita le riporta lui, all'epilogo della storia, e in un contesto in cui quel che gli interessa è ben altro.

Esistono poi altri filoni di ragionamento: l'almanacco Whitaker ad esempio. L'unico usabile così come Watson decrive è quello del 90, secondo Hugo Koch.

Stabilita la possibilità che VALL sia , per quanto di poco, antecedente a FINA, affrontiamo il problema Moriarty.

Adottiamo un ragionamento che in matematica si chiama "per assurdo". Immaginiamo per un attimo che Watson sappia dell'esistenza di una micidiale gang, comandata da un criminale astuto e crudele: ma che ignori il suo nome. Facciamo finta che lo chiami, invece di prof. Moriarty, "Il Professore" e basta. Se fosse stato così, non diviene tutto spiegabile? Quando in FINA Holmes gli chiede se conosce il nome di Moriarty, Watson può ben rispondere di no: se leggete bene quello scambio di battute Watson non dice di non sapere che c'è un criminale ma solo il suo nome. Crede subito a Holmes, non gli chiede prove, capisce che il suo amico è in pericolo e lo segue. Perché? Non solo perché si fida: il fatto è che lui sa che un Professore esiste. Quando, venti anni dopo scrive finalmente VALL non ha più senso che egli riporti le battute così come sono state pronunciate: il pubblico sa bene chi era Moriarty e avrebbe generato la massima confusione un racconto in cui si parli del fantomatico Professore: come minimo la gente avrebbe potuto pensare che c'era una seconda banda, come Gavin Brend. Perciò, per ragioni non artistiche questa volta, ma di chiarezza, egli è costretto a fare il nome del Professore, che all'epoca ignorava.

Analizziamo ora tutte le battute di VALL in cui si cita Moriarty e vediamo se sarebbero ancora in piedi se sostituissimo uno pseudonimo (M, o Il Professore) a quel nome.

Il nome di Moriarty compare 15 volte in VALL e in nessun caso non potrebbe essere usato un semplice pseudonimo. Otto di queste Holmes sta spiegando a Mac Donald perché ritiene l'uomo sospetto: una volta è Mac Donald che gli chiede se lo ha mai incontrato. Due volte Holmes lo cita mentre lavora sul codice e alla fine, quando attribuisce a M la morte di Douglas. Poi c'è il famoso scambio iniziale in cui il nome compare 4 volte:

"You have heard me speak of Professor Moriarty?"
"The famous scientific criminal, as famous among crooks as... he is unknown to the public."
...But in calling Moriarty a criminal you are uttering libel in the eyes of the law.
...The other being, I presume, Professor Moriarty.

In tutti questi casi, come si vede, nulla osta che invece di professor Moriarty ci sia sia limitati a un generico "Professor" senza specificare il nome- cosa che tra l'altro avviene 7 volte nel testo.

Ma perché mai Holmes avrebbe taciuto a Watson il nome del criminale? Non certo perché all'epoca non lo conoscesse: aveva effettuato ricerche sui suoi conti in banca, ne conosceva l'indirizzo e l'arredamento di casa. Per un motivo assai semplice: la sicurezza. Watson, in un momento di indignazione o semplicemente per imprudenza avrebbe potuto lasciarsi scappare qualcosa nei suoi scritti o anche semplicemente in una frase. Il genio del male, che teneva maledettamente al silenzio, non poteva impedire che Holmes indagasse e che soffiasse sul fuoco a Scotland Yard, ma non certamente che le voci corressero. Watson era sposato all'epoca e la cosa sarebbe stata pericolosa per lui e la sua famiglia. Perciò Holmes tenne per sé il nome preciso, e Watson era altrettanto fidato che discreto: mai avrebbe osato fare domande dirette al suo amico.

E Mac Donald? A lui certo Holmes il nome l'aveva fatto, per consigliargli di indagare sull'uomo. Ma Mac era un funzionario di polizia: era praticamente intoccabile, e in fondo era quello il suo lavoro. Holmes non doveva avere scrupoli nel metterlo in pericolo, cosa che ha continuamente con Watson (vedi ad esempio FINA). Si noti a questo proposito che delle 7 volte che Moriarty è citato nel testo come "Professore" e basta due volte è Mac Donald a farlo, e 4 Holmes rispondendo a lui in presenza di Watson. Mac si lascia scappare il nome solo una volta in presenza del dottore.

Anche la battuta in EMPT, you had not heard the name of Professor James Moriarty, può essere spiegata bene se si esamina il senso letterale della frase: Holmes non dice a Watson che non sapeva niente di Moriarty: dice che non ne conosceva il nome. Solo il nome.

In sintesi ci sembra che l'ipotesi possa reggere l'analisi del testo, che Holmes potesse avere buoni motivi per usare uno pseudonimo, che Mac Donald sembra restio ad usare il nome, e che tutta la teoria sembra avere la possibilità di risolvere l'arcano.

Dunque, sembra possibile. Nihil obstat... Ma abbiamo qualcosa in più? Un elemento a favore? Forse qualcosa sì. Leggiamo in VALL:

"The other being, I presume, Professor Moriarty."
"No less! When any of that party talk about 'He' you know whom they mean. There is one predominant 'He' for all of them."

Almeno per i suoi uomini "Lui" era il nome del capo, e altri nomi non venivano pronunciati. È questo un segnale che altrettanto fece Holmes quel 7 gennaio di centodieci anni fa? Non è una prova, ma forse un indizio.

Conclusioni

Abbiamo presentato i motivi per cui le teorie ufficiali non ci convincono e abbiamo presentato un abbozzo di idea, tutta da verificare. Ci sembra ad una prima analisi che essa abbia più dignità di quella di Brend, risolva tutti i problemi senza crearne di nuovi come la "classica" e rispetto a quest'ultima possa spiegare le parole di Watson non come "esigenze artistiche" inesisistenti ma con esigenze di chiarezza del tutto comprensibili. A voi la palla: come dicono gli Holmesiani The game is afoot, e come diceva mia nonna
Larga la strada, stretta la via
Dite la vostra, che ho detto la mia.